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REDAZIONE ECONOMIA

Pensioni, cresce la speranza di vita. Dal 2019 si va a 67 anni

L'Istat conferma le stime: a 65 anni l'aspettativa di vita arriva a 20,7 anni per tutti, allungandosi di cinque mesi rispetto a quella registrata nel 2013 Manovra finanziaria 2018, tutte le novità su tasse e imprese Manovra finanziaria 2018, tutte le novità su casa e famiglia Manovra finanziaria 2018, tutte le novità su lavoro e giovani

Cresce l'aspettativa di vita: verso la pensione a 67 anni - Newpress

Roma, 24 ottobre 2017 - Una buona e una cattiva notizia sul tema pensioni. Da una parte non possiamo che essere felici, del fatto che vivremo più a lungo. Ma dall'altra questo aumentare dell'aspettativa di vita porta un rovescio della medaglia: scatta la pensione a 67 anni. Effetto della conferma delle stime da parte dell'Istat: a 65 anni l'aspettativa di vita arriva a 20,7 anni per il totale dei residenti, allungandosi di cinque mesi rispetto a quella registrata nel 2013. 

Una notizia che arriva proprio nel giorno in cui si attendeva il pronunciamento della Consulta sui ricorsi sulla rivalutazione degli assegni previdenziali, decisione che dovrebbe dare l'addio ai rimborsi. Il verdetto della Corte Costituzionale dovrebbe arrivare invece domani, quando si discuterà la questione della perequazione dei trattamenti pensionistici. 

Se l`aspettativa di vita aumenta, si allunga di pari passo anche il periodo di lavoro: dal 2019 per poter ottenere la pensione di vecchiaia bisognerà aver compiuto 67 anni. A 65 anni la prospettiva di vita ulteriore - ha calcolato l'Istat - presenta una differenza meno marcata tra uomini e donne (rispettivamente 19,1 e 22,3 anni) che alla nascita. Nelle condizioni date per il 2016, ciò significa che un uomo di 65 anni può oltrepassare la soglia degli 84 anni mentre una donna di pari età può arrivare a superare il traguardo delle 87 candeline. 

Il passaggio sarà da 66 anni e sette mesi a 67 anni sia per gli uomini che per le donne. La legge prevede che il Governo utilizzi le stime Istat per l'adeguamento dell'età della pensione di vecchiaia e che vari un decreto ministeriale per l'adeguamento automatico.

IL DECRETO - Con la pubblicazione da parte dell' Istat delle nuove stime sull'aspettativa di vita, cambia dunque la soglia dell'età pensionabile. Entro la fine dell'anno, quindi, il governo dovrà emanare un decreto ministeriale per fissare la nuova soglia che dal 2019 potrebbe salire appunto a 67 anni. C'è però la volontà, da parte di alcune forze politiche, di rivedere tale meccanismo della legge Fornero soprattutto alla luce del pressing dei sindacati. La questione resta molto complessa, e ci sono in campo alcune ipotesi: l'aumento ad esempio potrebbe valere solo per alcune categorie di lavoratori, oppure potrebbe essere più contenuto rispetto ai 5 mesi ma non è escluso nemmeno che la questione venga rinviata a dopo le elezioni.

USCITA ANTICIPATA - Per andare in pensione in anticipo rispetto all'età di vecchiaia (l'ex pensione di anzianità contributiva) dal 2019 saranno necessari 43 anni e tre mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne: è quanto si evince dall'aumento dell'aspettativa di vita a 65 anni. Al momento per l'uscita anticipata verso la pensione ci vogliono 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne.

MENO DECESSI - Nel 2016 sono stati registrati oltre 615 mila decessi tra i cittadini residenti, 32 mila in meno del 2015 (-5%). In rapporto al numero di residenti, nel 2016 sono deceduti 10,1 individui ogni mille abitanti, contro i 10,7 del 2015. La riduzione nel numero di morti risulta territorialmente omogenea, pur risultando più ampia nel Nord-ovest (-5,6%) e nel Sud (-5,7%).

MORTALITA' - Rispetto a 40 anni fa la probabilità di morire nel primo anno di vita si è abbattuta di oltre sette volte, mentre quella di morire a 65 anni di età si è più che dimezzata. Un neonato del 1976 aveva una probabilità del 90% di essere ancora in vita all'età di 50 anni, se maschio, e a quella di 59 anni, se femmina. Quaranta anni più tardi, un neonato del 2016 può confidare di sopravvivere con un 90% di possibilità fino all'età di 64 anni, se maschio, e fino a quella di 70, se femmina. L'aumento della speranza di vita nel 2016 rispetto al 2015 si deve principalmente alla positiva congiuntura della mortalità alle età successive ai 60 anni.

Il solo abbassamento dei rischi di morte tra gli 80 e gli 89 anni di vita spiega il 37% del guadagno di sopravvivenza maschile e il 44% di quello femminile. Nel 2016 si registra una leggera riduzione delle diseguaglianze territoriali di sopravvivenza, che tuttavia permangono significative. I valori massimi di speranza di vita si hanno nel Nord-est, dove gli uomini possono contare su 81 anni di vita media e le donne su 85,6. Quelli minimi, invece, si ritrovano nel Mezzogiorno con 79,9 anni per gli uomini e 84,3 per le donne.  

CAMUSSO: MECCANISMO PERVERSO - "E' indispensabile fermare la follia di un automatismo perverso che porta, senza che se ne conosca il metodo di calcolo, a peggiorare periodicamente l'età pensionabile dei lavoratori". Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, si scaglia contro questo continuo aumento di età pensionabile: "I dati diffusi dall'Istat che attesterebbero, dopo un periodo di calo dell'aspettativa di vita, un aumento di cinque mesi, confermano l'urgenza di fermarsi e riconsiderare un meccanismo scorretto e penalizzante". E invita il governo che già un anno fa "aveva assunto l'impegno a discuterne un anno fa. Prima che un automatismo sbagliato e fuori controllo continui a produrre effetti discutibili il governo lo blocchi e apra una discussione sulle modifiche necessarie".  

POLETTI: C'E' TEMPO PER INTERVENIRE -  Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, assicura che per, eventualmente, intervenire sull'automatismo per l'aumento dell'età pensionabile, "i tempi per il Parlamento o per le forze politiche che vogliono intervenire ci sono". Ma alla domanda se sarà tra gli obbiettivi del prossimo Governo? Poletti ha risposto: "Non sono in grado di dirlo oggi. Posso solo dire che essendoci un anno di tempo abbondante davanti ci sono i tempi per una discussione su questo tema".

MADIA: GOVERNO HA GIA' FATTO MOLTO - La ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha risposto ai sindacati sul rialzo dell'età per la pensione. "Il Governo, che con la scorsa legge di bilancio stanziando risorse importanti per interventi tra cui Ape social e lavoratori precoci, ha riconosciuto che i lavori non sono tutti uguali e alcuni meritano una tutela maggiore". Con la manovra, continua, "stiamo assicurando le risorse per il rinnovo dei contratti" del pubblico impiego. "La priorità per tutti, in questo momento, credo sia utilizzare al meglio queste risorse, per dare diritti ai cittadini interessati che sono molti".

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