Lunedì 20 Maggio 2024

Migliaia in piazza. La battaglia per Mirafiori

A Torino, migliaia di manifestanti chiedono a Stellantis di investire di più per rilanciare l'automotive e evitare il declino della città. Sindacati, istituzioni e giovani di Fridays for Future si uniscono nello sciopero di otto ore. Polemiche tra Stellantis e governo sull'Alfa Romeo e la produzione all'estero.

Tute blu e colletti bianchi, sindacati, istituzioni, la Curia, i ragazzi di Fridays for future: sfilano in migliaia a Torino - 12.000 secondo i sindacati - per chiedere il rilancio dell’automotive. Lo sciopero di otto ore è stato proclamato da sei sigle sindacali - Fiom, Uilm, Fim, Ugl, Fismic e i quadri Fiat - per la prima volta insieme dopo 15 anni di scontri e polemiche. Tutti vogliono che Stellantis investa e produca di più a Mirafiori, almeno 200.000 auto con nuovi modelli, perché solo così si potrà evitare il declino di Torino. Lo chiedono i lavoratori e le lavoratrici della storica fabbrica che continuano a fare tanta cassa integrazione, quelli dell’indotto in crisi, gli operai della Lear, della Delgrosso e della Te Connectivity, quelli delle piccole e medie imprese fornitrici del gruppo italofrancese. "Ho ricevuto assicurazioni da Stellantis che intende continuare assolutamente a rimanere in Italia e che non c’è alcuna volontà di abbandonare il nostro Paese" spiega da Verona il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Sfilano da piazza Statuto a piazza Castello, sotto i gonfaloni dell’amministrazione pubblica, il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.

Continua anche la polemica a distanza Stellantis-governo. Che l’Alfa Romeo "dia lavoro a operai, a terzisti e a piccole imprese fuori dal territorio italiano non rende onore alla storia di questo marchio e di questa azienda", ha detto ieri il ministro dei Trasporti Matteo Salvini a margine del G7 in corso a Milano. ""La gestione degli ultimi anni non rende merito al sacrificio di tanti operai, di tanti ingegneri e delle precedenti proprietà". Quanto a Mirafiori, "non solo, le auto vengono prodotte non solo in altri Paesi europei, ma anche in Paesi extraeuropei".

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