Roma, 27 novembre 2017 - I caregiver escono dall'ombra. La Commissione Bilancio del Senato ha dato via libera unanime all'emendamento della manovra 2018 che stanzia 60 milioni in tre anni per il "riconoscimento del valore sociale ed economico dell'attività di cura non professionale" che svolgono i parenti di una persona malata e/o disbile. Venti milioni per ogni anno, dal 2018 al 2020, serviranno per la copertura finanziaria degli interventi legislativi a sostegno della figura del caregiver. La manovra doveva approdare in Aula oggi, ma il suo arrivo è slittato a mercoledì mattina dopo la richiesta di rinvio da parte del presidente della Commissione Bilancio Giorgio Tonini (Pd).
CHI SONO GLI INTERESSATI - ll sostegno riguarderà chi assiste e si prende cura del coniuge, del compagno/a a cui è unito tramite unione civile, del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, o di familiare fino al terzo grado che non si autosufficiente, sia ritenuto invalido o sia titolare di indennità di accompagnamento. I caregiver sono per la maggioranza donne, sottolinea la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro ("nel 75% dei casi").
"L'approvazione unanime dell'emendamento che stanzia un primo (modesto) fondo a sostegno dei caregivers premia l'impegno della senatrice Laura Bignami e la volontà unitaria della Commissione lavoro - commenta il presidente della Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi (Energie per l'Italia) -. Il relatore dei ddl Angioni, Bignami, De Petris, sen. Pagano si era dimesso da relatore in assenza della disponibilità del Governo a finanziare il provvedimento". Sacconi auspica ora "l'approvazione di un testo unificato e dotato di copertura. Daremmo finalmente una risposta alla domanda di tutela che sale dai molti invisibili che donano se stessi, ogni giorno, alla cura di un familiare gravemente disabile".