Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Fca, Usa: "Violate norme sulle emissioni". Rabbia di Marchionne: "Coscienza pulita"

L'azienda: "Rispettati i limiti, pronti a collaborare". Nel mirino 104mila veicoli diesel. Il titolo crolla a Wall Street. Marchionne: "Nulla in comune con il caso Volkswagen". E poi: "Spero non sia effetto del cambio Obama-Trump"

Fca Chrysler (Ansa)

Fca Chrysler (Ansa)

New York, 12 gennaio 2016 - Accuse negli Usa a Fca: avrebbe violato - secondo l'Epa, l'Agenzia per la protezione ambientale americana - le norme sulle emissioni del 'Clear Air Act' e ora rischia sanzioni civili. L'azienda nega: "Siamo contrariati, i nostri veicoli rispettano tutte le normativi applicabili. Siamo pronti a collaborare". E l'ad Sergio Marchionne assicura: "La nostra coscienza è pulita"

I veicoli coinvolti dalle presunte irregolarità sarebbero circa 104.000.  Su alcuni modelli, questa la tesi dell'autorità, sarebbero stati montati software che consentono emissioni più alte degli standard. Nel frattempo, Fca è crollata in borsa a Wall Street. Il titolo è arrivato a perdere intorno al 18% sul listino newyorchese, a 9,05 dollari per azione. Tonfo in listino anche a Milano, dove Fca ha chiuso in calo del 16% a 8,8 euro. Forte perdite anche per Exor, il titolo della holding della famiglia Agnelli, che ha terminato le contrattazioni cedendo il 9,4% a 40 euro. Seconde la rete Cnbc le accuse dell'Epa, se confermate, potrebbero costare sanzioni a Fca fino a 4,63 miliardi di dollari.

LA NOTA FCA -  Fca Usa in una nota si dice "contrariata dal fatto che l'Epa abbia scelto di emettere una 'notice of violation'".  La casa italoamericana "intende collaborare con l'amministrazione subentrante per presentare i propri argomenti e risolvere la questione in modo corretto ed equo, rassicurando l'Epa e i clienti di Fca Usa sul fatto che i veicoli diesel della società  rispettano tutte le normative applicabili" . L'azienda auspica "fortemente di poter avere quanto prima la possibilità di incontrare l'enforcement division dell'Epa e rappresentanti della nuova amministrazione, per dimostrare che le strategie di controllo di Fca sono giustificate e pertanto non costituiscono 'defeat devices' in base alla normativa applicabile e risolvere prontamente la questione". 

MARCHIONNE - Non c'è nulla in comune fra il caso Volkswagen e quello Fca, afferma l'amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, nel corso di una conferenza stampa. "Dialoghiamo con l'Epa da più di un anno", mette in evidenza Marchionne. "Per quanto conosco questa società, posso dire che nessuno è così stupido" da cercare di montare un software illegale, ha continuato l'amministratore delagato. "La coscienza della nostra società pulita", ha detto inoltre durante un'intervista alla Cnbc. "Spero che non sia una conseguenza di una guerra politica fra l'amministrazione uscente e quella entrante" negli Stati Uniti, ha detto ancora nel corso di una conference call. Quello dell'Agenzia per la Protezione Ambientale è il "comportamento di un'agenzia che perderà efficacia".

I MODELLI - Nel mirino ci sarebbero i modelli di Jeep Grand Cherokee e di pickup Dodge Ram 1500 con motori diesel da 3 litri prodotti negli anni dal 2014 al 2016. L'indagine dell'Epa si affianca a una analoga, e giunta alle stesse conclusioni, del California Air Resources Board (Carb). "Continuiamo a investigare la natura e l'impatto di questi dispositivi", dichiara Cynthia Giles dell'ufficio compliance dell'Epa, "tutti i costruttori devono giocare secondo le stesse regole e continueremo a ritenere responsabili le compagnie che guadagnano un iniquo e illegale vantaggio competitivo". "Ancora una volta, una grande compagnia automobilistica ha preso la decisione imprenditoriale di eludere le regole e venir colta sul fatto", afferma invece la presidente del Carb, Mary Nichols, "il Carb e l'Epa hanno preso l'impegno di aumentare i controlli in seguito agli sviluppi del caso Volkswagen e questo è il risultato di tale collaborazione". L'Epa sostiene di aver rilevato nei motori delle vetture in oggetto almeno otto elementi software non dichiarati che potrebbero aver portato alla rilevazione di livelli di emissione inferiori a quelli reali durante i test per il rilascio della certificazione di conformità degli autoveicoli alle norme ambientali. E' però ancora da stabilire se i "dispositivi ausiliari di controllo delle emissioni", riscontrati nei motori, possano essere considerati "defeat devices" illegali, ovvero se siano stati inseriti con l'apposito intento di frodare le autorità, come quelli presenti nei motori delle auto Volkswagen.