
Arriva l’accordo anti inflazione Si sfila l’industria alimentare
di Elena Comelli
Dal primo ottobre scatta il "trimestre anti-inflazione" sul carrello della spesa. È quanto prevede il protocollo d’intesa sottoscritto ieri dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dai rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale, secondo quanto si è appreso da una nota. "Con il paniere calmierato siamo convinti di poter dare un definitivo colpo all’inflazione, riconducendola a livelli naturali", ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. All’accordo, però, non partecipa l’industria alimentare, che si è sfilata dalle trattative dopo un’ondata di polemiche importanti. Nella dichiarazione congiunta di Mimit e commercianti a tal proposito si legge: "Si è preso atto che, dopo numerosi incontri svolti con le associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale al fine di raggiungere la più ampia partecipazione degli altri attori della filiera, le associazioni dell’industria coinvolte non hanno fornito la propria disponibilità a sottoscrivere il protocollo proposto". Entro il 10 settembre saranno definiti i dettagli di applicazione dell’accordo, che riguarda anche beni primari non alimentari come i prodotti per l’infanzia.
Il "trimestre anti-inflazione" durerà dal 1° ottobre al 31 dicembre e prevederà prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel "carrello della spesa". Le singole catene stabiliranno in autonomia prezzi calmierati, campagne o liste di prodotti su una selezione di articoli rientranti nel "carrello della spesa" attraverso diverse modalità, attività promozionali sui prodotti o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico, che rientreranno sotto il cappello del programma del governo. Nell’ambito della strategia anti-inflazione che l’esecutivo intende perseguire, il ministero guidato da Urso costituirà un tavolo permanente per affrontare tematiche specifiche del settore della distribuzione moderna e del commercio tradizionale per superare gli ostacoli che impediscono una maggiore efficienza nelle attività d’impresa.
Molto critica l’Unione Nazionale Consumatori: "Un’operazione di marketing e di facciata, priva di qualunque impegno concreto e di effetti reali per le tasche degli italiani", dice il presidente Massimiliano Dona. "Si tratta di una letterina a Babbo Natale in cui tutti si impegnano genericamente a diventare più buoni, ma senza dire come, in che modo. Una presa in giro e un insulto per quelle famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese".