Mercoledì 18 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Almaviva, non c'è accordo. Chiude la sede di Roma

Fumata nera al Mise, sarebbero già partite le lettere di licenziamento per i 1.666 dipendenti

La sede napoletana di Almaviva in un'immagine del 10 ottobre 2016 (Ansa)

Roma, 29 dicembre 2016 - Nessun accordo per la sede di Roma del call center Almaviva: è questo l'esito dell'incontro convocato in extremis dal viceministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, tra azienda e sindacati. Sarebbero già partite le lettere di licenziamento per i 1.666 dipendenti.  "Purtroppo l'azienda ha avanzato difficoltà anche dal punto di vista della tenuta della procedura e quindi ha ribadito il mantenimento dell'accordo dei lavoratori di Napoli e il mancato accordo con Roma che non ha firmato". Ha spiegato il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, parlando ai microfoni di Rainews24.

L'incontro tenutosi oggi in extremis al ministero dello Sviluppo economico tra l'azienda di call center e i sindacati si è svolto su richiesta dei secondi. A seguito delle consultazioni dei lavoratori, infatti, è emerso che la maggioranza degli stessi è favorevole all'accordo dello scorso 22 dicembre che le Rsu della sede di Roma (al contrario dei colleghi della sede di Napoli) si erano invece rifiutate di firmare.

Dopo un riunione ristretta - tra il ministro Carlo Calenda, la sua vice Teresa Bellanova, l'azienda e i rappresentanti sindacali di categoria - volta a capire se ci fosse ancora la possibilità di estendere l'accordo della settimana scorsa anche alla sede di Roma, l'azienda ha opposto ragionamenti di tipo giurisdizionali stringenti e ineludibili. La procedura di mobilità è infatti terminata proprio lo scorso 22 dicembre, le 1.666 lettere di licenziamento sono già state spedite e una forzatura avrebbe potuto dar vita a un complesso contenzioso. La sede di Roma di Almaviva Contact, già inattiva da una settimana, è destinata quindi alla chiusura.