Dacca (Bangladesh), 2 luglio 2016 - Sono nove gli italiani uccisi a Dacca, in Bangladesh, nell'ultima strage che porta la firma dell'Isis. Venti in tutto le vittime civili nel ristorante che ieri sera è stato preso d'assalto da un commando affiliato al Califfato. Tredici invece gli ostaggi liberati. L'Isis nella sua rivendicazione ha fatto sapere che volevano "uccidere gli stranieri dei 'Paesi crociati' a Dacca".
SCHEDA - Chi sono le vittime italiane
LE VITTIME ITALIANE - A confermare la presenza dei nostri connazionali tra le vittime è stato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha diffuso nel primo pomeriggio l'elenco dei nomi. In totale, secondo quanto aveva riportato la Farnesina in precedenza, gli italiani che ieri sera erano presenti nel locale erano undici. Gianni Boschetti, è riuscito invece a mettersi in salvo. Trovato il disperso: la Farnesina è riuscita a verificare che il connazionale, che non risultava nella lista delle vittime, non era presente nel ristorante al momento dell'attacco. Il ministero degli Esteri rende noto che il connazionale ha anche già contattato i propri familiari.
IL BILANCIO - Il bilancio complessivo è di 28 morti: 20 civili, due poliziotti e 6 terroristi. A riferire le nazionalità delle vittime è invece il quotidiano locale 'Daily Star', che cita fonti diplomatiche. Oltre ai 9 italiani, 7 sarebbero giapponesi, tre bengalesi e un indiano. Si tratterebbe di ostaggi uccisi prima dell'intervento delle forze di sicurezza. Drammatiche le testimonianze che sono trapelate dai roacconti dei soccorritori. Secondo quanto riporta il 'Telegraph' le persone uccise nell'assalto jihadista sono state tutte sgozzate. I testimoni hanno riferito che le vittime avevano profonde ferite al collo.
IL CUOCO ITALIANO - "È stato tremendo, ma posso dire che oggi sono nato per la seconda volta", racconta Diego Rossini, il capo cuoco argentino di origine italiana che è riuscito miracolosamente a salvarsi calandosi da una finestra. "Devo ringraziare l'Italia per come mi ha aiutato in una vicenda così dura", ha ancora detto Rossini, che proprio oggi compie 45 anni e la cui famiglia è originaria di Livorno. Parlando dalla sede dell'ambasciata italiana, il cuoco ha confermato che "gli attaccanti cercavano unicamente i cittadini stranieri. Nel ristorante non c'era tantissima gente, ma c'erano vari clienti italiani".
L'ASSALTO E IL BLITZ- Il commando armato, affiliato all'Isis, è entrato in un locale - l'Holey Artisan Bakery - intorno alle 21 di ieri, durante l'orario di cena iniziando a detonare esplosivi all'urlo di 'Allah Akbar' (Dio è grande). Da lì è iniziato un estenuante braccio di ferro con la polizia e il commando ha preso in ostaggio circa una trentina di persone. Dopo un assedio di oltre 10 ore, le truppe sono riuscite ad entrare nel ristorante, liberando alcune persone. Morti anche 6 terroristi.
LE PAROLE DI RENZI - "I terroristi vogliono strappare la quotidianità della nostra vita, abbiamo il dovere di rispondere con alcora più decisione e determinazione i difesa dei nostri valori di cui siamo fieri", ha detto il premier Renzi poco dopo mezzogiorno in conferenza stampa. "L'Italia non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana. Gli italiani sono colpiti ma non piegati". "Davanti all'ennesima tragedia di un estremismo radicale di matrice islamica che continua a trascinare nel sangue le storie di innocenti in tante parti del mondo - ha spiegato il premier Renzi - credo che sia il momento in cui l'Italia tutta insieme, tutta intera e unita, oggi dia un messaggio di dolore e compassione ma dia anche il senso di grande determinazione e forza". Il premier infine ha rivolto un appello a "tutte le forze politiche e sociali del Paese per vivere insieme questa pagina di dolore e l'assoluta convinzione che non faremo mancare nessun tipo di impegno perché i valori che fanno grande l'Italia e che la rendono un punto di riferimento della civiltà nel mondo, possano essere difesi ovunque". Il presidente della Repubblica Mattarella ha deciso di interrompere il suo viaggio in America Latina e di tornare in Italia per rendere omaggio alle vittime.
IL DOLORE DI PAPA FRANCESCO - E Papa Francesco affida a un messaggio il proprio dolore per quanto successo a Dacca. Bergoglio si dice "profondamente rattristato dalla violenza insensata perpetrata contro vittime innocenti a Dacca". Ed "esprime di cuore le proprie condoglianze e condanna questi atti barbari come offese contro Dio e contro l'umanità".