Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Valanga a Courmayeur, tre morti e 5 feriti

Un ferito in condizioni gravissime. Altra slavina a La Thuile, nessuna persona coinvolta

Valanghe, il soccorso alpino in azione (Archivio)

Valanghe, il soccorso alpino in azione (Archivio)

Aosta, 2 marzo 2017 - Due valanghe nel giro di un'ora in Valle D'Aosta. La prima, in Val Veny (Courmayeur), ha travolto una ventina di 'freeriders'. Il bilancio definitivo è di tre morti e cinque feriti, di cui uno in gravi condizioni. Una seconda slavina si è verificata al Colle San Carlo, tra La Thuile e Morgex: nessuna persona coinvolta.

VAL VENY - La valanga è caduta nel canalone dello Spagnolo, al Plan de la Gabba (La Visaille), in Val Veny, dove si pratica il fuoripista: tre le vittime accertate. I feriti sono cinque, di cui uno, ignoto, è stato trasportato in elicottero in ospedale ed è ora ricoverato in rianimazione in prognosi riservata per politrauma. Gli altri (due belgi e due italiani) sono in fase diagnostica in pronto soccorso. Il bilancio è da considerarsi definitivo, il Soccorso Alpino ritiene chiuso l'intervento di ricerca dei dispersi. I freeriders erano tutti esperti. "Erano muniti di apparecchiature di segnalazione e di quanto altro serva per la sicurezza. Non erano sprovveduti", sottolinea il responsabile del soccorso alpino valdostano Adriano Favre.

DINAMICA E SOCCORSI - Il punto dove è avvenuto il distacco nevoso è a una quota intorno ai 2000 metri, la neve recente non ha fatto presa con quella vecchia e quindi ecco determinarsi la valanga con uno strato di 40-50 cm che ha anche superato un salto di rocce. In soccorso sono giunti due elicotteri della protezione civile valdostana che hanno portato in quota due medici del 118 e numerose guide alpine con le unità cinofile. I primi a dare l'allarme sono stati alcuni scialpinisti, che a mani nude hanno cominciato a scavare nella neve per cercare altri rimasti sepolti. Secondo alcuni esperti, il "sovraccarico di sciatori" potrebbe aver influito sul distacco della neve. Ora si temono ulteriori slavine: il pericolo valanghe, come riporta il bollettino regionale, è  'marcato' (indice 3 su una scala di 5 punti) a causa del forte vento e della neve fresca. 

"Sembrava un campo di battaglia"

LA TESTIMONIANZA - "Sembrava un campo di battaglia, persone che urlavano, che gridavano, tutte in lingua diversa. È stato un intervento davvero complesso". Così Daniele Ollier, vicebrigadiere della Guardia di Finanza di Entreves, descrive lo scenario che si è trovato di fronte quando è intervenuto. "Oggi era necessaria una prudenza maggiore", ha aggiunto il maresciallo Delfino Viglione, responsabile del Soccorso Alpino delle Fiamme Gialle di Courmayeur. Secondo quanto si è appreso, alcuni sciatori si sono salvati grazie all'airbag.

LA THUILE - Un secondo distacco è avvenuto al Colle San Carlo, tra La Thuile e Morgex. Inizialmente si temeva avesse travolto una coppia di scialpinisti, ma fortunatamente il Soccorso Alpino ha poi riferito che non ci sono persone coinvolte. 

INCUBO SLAVINE - Di ieri la notizia di un ragazzo di 33 anni - Patrick Unterkircher - morto a Racines, in Alto Adige, travolto da una slavina. Continui allarmi hanno interessato le Alpi Orientali, con valanghe soprattutto in Alto Adige, nella Valle dell'Isarco. Un gruppo di sciatori era stato travolto nella zona di Passo di Giovo, con un tedesco di 16 anni estratto ancora vivo dalla neve e ricoverato ora in condizioni gravissime. Le temperature nelle ultime ore si sono innalzate dopo le nevicate dei giorni precedenti. Un mix che ha aumentato il rischio valanghe. E le previsioni meteo, dopo il caldo di queste giorni, danno ancora neve per il weekend.