Cremona, 19 dicembre 2014 - Le cooperative esistevano solo sulla carta, come fasulle erano le ditte fornitrici di beni e servizi le cui fatture servivano a far lievitare l'Iva a credito, per bilanciare le varie imposizioni fiscali e immettere di continuo contante in decine di conti correnti dai quali si attingeva a piene mani, e non soltanto per pagare gli stipendi dei circa trecento soci, che neppure sapevano di essere membri di una coop. Personaggio centrale della truffa è Giancarlo Giavardi, ex presidente onorario dei City Angels di Milano. Quattro persone agli arresti domiciliari, una quinta persona indagata, il sequestro di beni per 10,7 milioni di euro, anche sulla base del meccanismo 'per equivalente', che permette di frutto di illeciti: sono questi i risultati dell'indagine 'Borea', condotta dalla guardia di finanza di Cremona.
Oltre a Giavardi, gli altri tre arrestati sono il suo braccio destro (M.R., 60 anni, cremonese), un parente factotum (M.P.R., di 31 anni, cremonese) e un fiscalista (S.D.N., di 51 anni di Napoli) che forniva le false fatture per alimentare i crediti Iva e bilanciare le altre imposte. Tra il 2002 e il 2012 i costi falsi dichiarati superano i 100 milioni di euro. Il sequestro fa riferimento agli illeciti compiuti tra il 2007 e il 2012, periodo nel quale dai conti correnti sono stati movimentati 54 milioni di euro, 21 dei quali prelevati in contante, con una media di 170.000 euro al mese.