Roma, 21 giugno 2017 - Poeta, critico letterario, maestro elementare, traduttore e amante della musica. Sono le identità molteplici di Giorgio Caproni, autore uscito per l'analisi del testo nelle tracce della Maturità 2017 (qui tutti gli argomenti del tema). La poesia in cui si sono dovuti cimentare gli studenti che hanno scelto questo tema per la prima prova si intitola "Versicoli quasi ecologici" e appartiene alla raccolta "Res Amissa" del 1972, uscita postuma nel 1991. Nella lirica l'autore descrive l’azione dell’uomo sulla natura.
Caproni, il cui nome è finito al centro dell'ironia social, è un autore del Novecento, nato a Livorno il 7 gennaio 1912 e morto a Roma nel 1990. Ha vissuto la maggior parte della sua vita tra Genova e Roma. Ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale e alla Resistenza. Dopo la guerra ha insegnato per molti anni nelle scuole elementari. Ha anche collaborato con diversi giornali e riviste, scrivendo poesie, saggi, racconti e traduzioni. Nelle sue poesie ci sono temi ricorrenti: Genova, la madre e la città natale, il viaggio, il linguaggio.
Giorgio Caproni, il poeta che inseguiva la luce
POETA - Quando con la famiglia da Livorno si trasferisce a Genova comincia a studiare violino. Proprio studiando composizione Caproni racconta di avere scritto per la prima volta dei versi. Abbandona poi lo studio della musica e le ambizioni da violinista, come lui racconta con rammarcio. Inizia, però, mentre frequentava le scuole magistrali, a scrivere poesie e sonetti e a inviarle a varie riviste genovesi. Le prime raccolte escono negli anni '30 per l'editore genovese Emiliano degli Orfini: Come un'allegoria (nel 1936) e Ballo a Fontanigorda (nel 1938). Nel 1939 si trasferisce a Roma.
LA GUERRA - Nel giugno 1940 viene richiamato alle armi: fu inviato a combattere la fulminea campagna di Francia. L'8 settembre 1943 si trovava a Loco e di fronte all'eventualità di arruolamento nelle brigate della Repubblica di Salò preferì entrare nella Resistenza, attiva in Val Trebbia. Dopo la guerra insegnò per anni come maestro elementare. Nella raccolta "Il passaggio di Enea" ci sono tutte le sue poesie pubblicate fino al 1956 e riflette la sua esperienza di combattente durante la Seconda guerra mondiale e la Resistenza.
TRADUTTORE - Caproni è stato anche un traduttore dal francese di opere importanti: Il tempo ritrovato di Marcel Proust, I fiori del male di Charles Baudelaire, L'educazione sentimentale (versione del 1845) di Gustave Flaubert, poesie di Guillaume Apollinaire, Federico García Lorca.
Ecco il testo della poesia Versicoli quasi ecologici
"Non uccidete il mare, la libellula, il vento. Non soffocate il lamento (il canto!) del lamantino. Il galagone, il pino: anche di questo è fatto l'uomo. E chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume, non fatelo cavaliere del lavoro. L'amore finisce dove finisce l'erba e l'acqua muore. Dove sparendo la foresta e l'aria verde, chi resta sospira nel sempre più vasto paese guasto: Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l'uomo, la terra".