Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Metodo Stamina, arrestato Davide Vannoni

L'ideatore del controverso trattamento, già condannato, aveva ripreso l'attività all'estero. Stava per lasciare l'Italia

Davide Vannoni

Davide Vannoni

Torino, 26 aprile 2017 - Nuovi guai per Davide Vannoni: l'ideatore del metodo Stamina è stato arrestato dai carabinieri del Nas mentre era in procinto di lasciare l'Italia. La nuova indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e dal sostituto procuratore Alessandro Aghemo, è stata avviata dopo la scoperta che Vannoni aveva ripreso l'attività all'estero.

Vannoni è accusato di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, di truffa aggravata, somministrazione di farmaci non conformi e trattamento di gravi malattie neurodegenerative con il metodo Stamina svolto in Georgia su pazienti reclutati in Italia, che pagavano fino a 27mila euro per usufruire delle sue cure.

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LE INTERCETTAZIONI - Dalle intercettazioni telefoniche è risultato che Davide Vannoni stava cercando una nuova località, Ucraina, Bielorussia e Santo Domingo, dove curare i pazienti con il metodo Stamina, ritenuto illegale in Italia e per il quale aveva già patteggiato una pena di 22 mesi nel processo tenutosi a Torino. 

I PAZIENTI - Vannoni avrebbe curato una cinquantina di pazienti proponendo due pacchetti: il primo, da tre infusioni, ad un costo di 18mila euro, il secondo, da cinque infusioni, da 27mila euro. Per accedere alle cure i malati, tutti affetti da gravi malattie neurodegenerative, erano inoltre costretti a pagare una quota da 5mila euro all'associazione 'Prostamina Life', che si occupava anche di organizzare i viaggi a Tbilisi.

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GLI INDAGATI - I militari hanno perquisito le abitazioni della biologa Erica Molino (che come Vannoni aveva patteggiato nel processo torinese) e di Rosalinda La Barbera, presidente dell'associazione Prostamina Life, che si occupava del reclutamento dei malati affetti da malattie neurodegenerative, anche appoggiandosi a un tour operator georgiano. Nella nuova inchiesta  ci sarebbero almeno sette indagati.