Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Siccità, Italia a secco. Emergenza in Emilia. Meteo: caldo africano

Situazione delicata a Roma per il lago di Bracciano. FOCUS I 10 consigli per risparmiare acqua Caldo, bollino rosso in 10 città. Meteo: domenica temporali

Siccità, la secca del Po(foto Businesspress)

Roma, 23 giugno 2017 - E' allarme siccità: non piove e (per ora) secondo le previsioni meteo, non pioverà. Intanto la Pianura Padana sfiora i 40 gradi. Dopo la richiesta al Governo dello stato di emergenza avanzato nei giorni scorsi da Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Sardegna, ieri il Consiglio dei ministri, accogliendo la richiesta della Regione, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nelle province di Parma e Piacenza, stanziando 8 milioni e 650 mila euro. In Emilia Romagna la situazione è davvero complicata. 

Meteo e caldo, bollettino del 23 giugno 2017

1 - Come lavarsi i denti

VIDEO Sei consigli per dormire bene nonostante il caldo

LA SITUAZIONE DEI BACINI - La siccità riguarda in Italia, in particolare "i bacini idrografici padano e delle Alpi orientali, nonché il lago di Bracciano nel Lazio e la Sardegna", riferisce in una nota il Ministero dell'Ambiente. La situazione, spiega il comunicato, "viene monitorata costantemente dagli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici, istituiti nel luglio 2016 dal Ministero dell'Ambiente. "Sul bacino dell'Adige - si legge nel comunicato - i valori della portata media giornaliera alla sezione dell'Adige si situano a livelli idonei, ma il progressivo esaurimento del manto nivale per le elevate temperature richiede che il livello di attenzione sia mantenuto a livelli massimi". Sul bacino del Po - prosegue la nota - "i valori di portata, dopo un modesto aumento dovuto a precipitazioni della scorsa settimana, sono nuovamente in calo, anche se tuttora non si registrano livelli idrometrici critici". Il ministero scrive che "desta una forte preoccupazione la situazione delle province di Parma e Piacenza. Analoghi problemi potrebbero esserci per l'approvvigionamento idropotabile dell'Emilia orientale e della Romagna". Nell'Italia centrale, "la situazione più delicata è certamente quella che coinvolge la città di Roma ed i comuni limitrofi, collegata, in particolare, con la condizione del lago di Bracciano, il cui livello, a fine maggio, era di +5 cm sullo zero idrometrico". In Sardegna "l'anno in corso si presenta essere il più siccitoso registrato dall'inizio delle osservazioni nel 1922. I tre mesi marzo-aprile-maggio fanno registrare deficit intorno al 70% per tutte le aree, con punte prossime al 90% per Gallura e Flumendosa".

La natura non perdona - di PIER FRANCESCO DE ROBERTIS

SICCITA', AGRICOLTURA IN GINOCCHIO - Le anomalie climatiche della prima parte del 2017 hanno già provocato alle coltivazioni e agli allevamenti danni per quasi un miliardo di euro. Tracciata dalla Coldiretti, la situazione Regione per Regione. In Emilia in sofferenza tutte le colture dal pomodoro ai cereali ma anche gli ortaggi - In Lombardia stessa situazione: il caldo sta provocando un taglio fino al 20% della produzione di latte. In Sardegna l'assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40% e gli agricoltori della Coldiretti sul piede di guerra. In Veneto si parla di poche settimane di autonomia e la vendemmia si prevede anticipata di almeno una settimana. In Toscana scarseggiano anche i foraggi per il bestiame e crolla la produzione di miele. - in Umbria i girasoli e il granoturco stanno seccando. Nel Lazio ampie aree in difficoltà, con la produzione di frumento che risulta stentata, con pesante contrazione dei raccolti e perdita di qualità e con il rischio, senza interventi immediati, di perdere del tutto ortaggi, frutta, cereali, pomodori. L'assenza di piogge sta condizionando tutta la produzione agricola regionale, con perdite finora stimate fino al 40%

image

Siccità Emilia Romagna, allarme Po. "Rischio danni irreversibili"

"Il Po 1,5 metri sotto il livello dell'anno scorso"

COLDIRETTI: ALLARME PO - Il livello idrometrico del fiume Po è più basso di oltre un metro e mezzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge dal monitoraggio della ColdirettI. La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa della crisi idrica - sottolinea la Coldiretti - che ha colpito la 'food valley' italiana mettendo in pericolo l'agricoltura ed il suo indotto dal quale dipendono centinaia di migliaia di posti di lavoro. Tra la provincia di Parma e quella di Piacenza si coltiva 1/4 del pomodoro da conserva Made in Italy duramente colpito dalla siccità - aggiunge Coldiretti - ma a soffrire è l'intero bacino idrografico del Po dal quale dipende il 35% della produzione agricola nazionale. Sotto assedio ci sono province dove sono concentrati allevamenti di Parmigiano Reggiano e allevamenti di maiali e dove l'acqua è indispensabile per coltivare granturco e foraggio e per nutrire più di 650 mila bovini, che producono latte per i principali formaggi Dop italiani, oltre a 1,5 milioni di maiali, che forniscono le cosce per prosciutti Dop di Parma e di Modena e carne per salumi Dop come il Culatello di Zibello.

Siccità, allerta in Lombardia: Po 3 metri sotto lo zero

"Senza acqua si condanna l'agricoltura di qualità"

LA PROTESTA - Intanto scattano le prime tensioni. "La disponibilità idrica è sempre più esigua, specie in val d'Enza che soffre del maggior deficit in regione già in periodi normali e che in queste settimane sta affrontando un momento di emergenza acuta. Per questo non può succedere quanto avvenuto ieri, quando Arpae ha deciso l'interruzione dell'erogazione di acqua dalla traversa di Cerezzola al canale d'Enza, che è l'asta che rifornisce il territorio agricolo, all'improvviso e senza alcun preavviso". E' quanto denuncia il coordinatore di Agrinsieme Reggio Emilia, Antenore Cervi. "Senz'acqua si condanna la nostra agricoltura di qualità - prosegue - quindi per quanto sia poca, occorre continuare ad erogare quanto è possibile del liquido vitale". Se la cosa fosse proseguita ieri "rischiava di mettere definitivamente ko le aziende agricole della val d'Enza".