Ancona, 22 dicembre 2014 - Compra 6 banane al supermercato e, quando arriva a casa, trova uno strano ragno attaccato alla buccia di una: l’esemplare assomiglia molto ad un Phoneutria nigriventer, detto vorgalmente «ragno delle banane», una specie brasiliana molto velenosa e pericolosa.
E’ accaduto il 13 dicembre scorso ad un 50enne anconetano, che dopo aver ritrovato lo strano ragno, fortunatamente morto, ha voluto fotografarlo proprio per la peculiarità della specie, che non aveva mai visto prima. L’esemplare aveva zampe molto lunghe, con striature chiare e brune, diverso insomma dai comuni ragni che si vedono dalle nostre parti.
«Proprio perché si trattava di un ragno molto particolare – spiega l’uomo che che ci ha chiesto di restare anonimo – ho voluto pubblicare la foto su Facebook, chiedendo ai miei amici del social network di aiutarmi ad individuarne la specie. Mi ha risposto un conoscente, dopo essersi consultato con un amico appassionato di ragni, assicurandomi che si trattava di un esemplare di Phoneutria nigriventer. Una conferma è arrivata anche da una amica che vive in Brasile. Ho quindi fatto una ricerca in rete ed ho constatato che effettivamente il ragno che avevo trovato io corrisponde alla descrizione di questa specie, molto aggressiva e velenosa. Fortunatamente l’esemplare era morto, altrimenti non so se sarei qui a raccontarlo». Il ritrovamento di Ancona manca dell’ufficialità che sarebbe potuta arrivare, ad esempio, dall’istituto zooprofilattico, ma non sarebbe comunque il primo ritrovamento di questa specie nei Paesi europei.
Nel novembre 2013 una intera colonia di ragni delle banane era stata ritrovata a Londra da una donna che aveva acquistato banane biologiche da Sainsbury. In questo caso gli aracnidi esotici erano vivi e vegeti e la povera donna, insieme alla famiglia, era stata costretta ad abbandonare casa sua per rientrarci dopo una disinfestazione. Il veleno è infatti in grado di agire sui canali neuronali del sodio, provocando una serie di effetti come vomito e diarrea e, nel 2-3% dei casi, la morte. Oggi i trasporti veloci delle merci esotiche fanno sì che i parassiti possano sopravvivere al viaggio e colonizzare anche Paesi lontani da quelli di origine.
al.pa.