Roma, 8 novembre 2017 - Solo i professori con l’abilitazione potranno insegnare geografia. Basta con i docenti di italiano e scienze ‘prestati’ a questa disciplina. E’ una piccola rivoluzione quella che porta con sé la sentenza del Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso presentato da decine e decine di docenti che chiedevano l’annullamento del decreto del Miur con cui nel 2016 erano state modificate le classi di concorso per l’insegnamento. Proprio quel provvedimento aveva allargato l’insegnamento della geografia negli istituti tecnici e professionali anche ai docenti abilitati per italiano e scienze. Secondo il giudice amministrativo non deve essere più così. Presto per dire cosa accadrà adesso, la sentenza è stata notificata al Ministero: il Miur potrà decidere di tenerne conto e cambiare verso o di prendere tempo e spostare in avanti la decisione facendo ricorso al Consiglio di Stato. Il punto conteso e affrontato dalla decisione dei giudici era proprio la riforma delle classi di concorso, avvenuta un anno e mezzo fa con l’entrata in vigore della Buona scuola.
Il pronunciamento del Tar Riccardo Canesi e Silvia Rita Viola del coordinamento nazionale Sos geografia che non nascondono la soddisfazione ma anche "un velo di tristezza perché per vedere garantiti diritti fondamentali ormai si deve ricorrere ai tribunali". La battaglia, peraltro, non è stata facile dopo anni in cui la geografia è diventata davvero la Cenerentola delle materie. A partire dalla riforma Gelmini con il governo Berlusconi, difatti, le ore di geografia sono state falcidiate in tutta la scuola italiana. La geografia è stata eliminata agli Istituti Professionali Alberghieri e Turistici, dagli Istituti Nautici e confinata solo al primo e secondo anno negli Istituti Tecnici Commerciali. Al liceo, invece, è stato proposto – e fortemente contestato – l’accorpamento tra storia e geografia al biennio che ha dato luogo alla geostoria. Ma, come fanno notare quelli di Sos geografia, "contrariamente a quanto pensa qualche incompetente burocrate o politico non basterà un Tom Tom a salvarci la vita". Negli anni gli insegnanti di geografia hanno più volte denunciato che «è proprio il meccanismo delle cattedre atipiche ad avvelenare i pozzi della scuola italiane» perché "è inaccettabile che i docenti soprannumerari possano insegnare anche geografia per non cambiare scuola. Chi, invece, ha l’abilitazione all’insegnamento della materia siccome, dopo tutti questi tagli, non riesce a raggiungere in una scuola le 18 ore curriculari deve vagare tra più istituti, cosa che non accade ai prof di italiano e biologia".