Roma, 19 giugno 2017 - Tregua quasi finita: torneranno l'aria calda africana e l'afa. Sarà un'ondata di calore davvero importante. Le previsioni meteo per il resto della settimana non fanno sorridere, almeno per chi sarà costretto a restare in città. Gli esperti indicano in martedì la giornata che segnerà la nuova svolta. Da metà settimana "l'anticiclone africano tornerà ad espandersi sul Mediterraneo e l'Italia sarà interessata dalla seconda ondata di calore", dice il meteorologo di 3bmeteo.com Francesco Nucera, che aggiunge: "Le temperature torneranno gradualmente ad aumentare ed il caldo si farà sentire sempre di più, specie dalla seconda parte della settimana quando al Centro Nord si avranno i picchi di temperatura più elevati. Saranno le regioni centro settentrionali più coinvolte dall'anticiclone che manterrà ancora lontane le perturbazioni". Si aggraverà ulteriormente quindi il problema della siccità.
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"Temperature eccezionali, afa nei centri urbani"
CALDO, I DETTAGLI - Già entro martedì - segnalano da 3bmeteo.com - si torneranno a raggiungere punte di 32-34 gradi sulla Valpadana e in Toscana, mentre le coste e in generale il Sud Italia vedranno temperature più basse, con clima ancora gradevole. Da giovedì il caldo tornerà a farsi intenso al Centro nord con picchi di oltre 34-36 gradi sulle aree interne e in generale sulla Pianura Padana. Anche l'afa sarà in aumento in particolare nei grossi centri urbani e durante le ore serali, con temperature percepite talora di oltre 36-38 gradi. Questa ondata di caldo dovrebbe durare almeno una settimana e tenderà poi ad estendersi anche al Sud e alla Sicilia. Ilmeteo.it parla di "caldo eccezionale in arrivo" e ipotizza temperature anche di 41 gradi "al Nord, Sicilia meridionale, Sardegna sudorientale". Per venerdì 23 per esempio sono previste temperature massime di 39 gradi a Bologna, 38 a Bolzano, 37 a Milano, addirittura 35 gradi ad Aosta.
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"Un mese bollente, non solo in Italia"
IL GIUGNO PIU' CALDO - "In generale il mese di giugno è divenuto più caldo nel corso degli anni 2000. Secondo le analisi il mese in corso ha tutte le carte in regola per rivelarsi uno tra i più caldi degli ultimi 10 anni non solo in Italia ma anche sull'Europa occidentale", concludono da 3bmeteo.
#Clima #Europa nell'ultima settimane, incredibili #anomalie . #Caldo estremo in #Spagna , più #freddo ad orientehttps://t.co/uixgOF3dxl pic.twitter.com/uC4K27HIMK
— meteogiornale (@meteogiornaleit) 19 giugno 2017
"Caldo, siccità e rischio incendi"
ATTENZIONE ALLE FIAMME - Il rischio incendi è elevato anche in Italia proprio per effetto del caldo e della prolungata siccità. E con una primavera climatologica che oltre a essere stata la seconda più calda dal 1800 ad oggi, con un'anomalia di +1,9 gradi, è anche la terza più asciutta con un deficit di quasi il 50% dopo che anche l'inverno si era classificato al terzo posto tra i più asciutti con il 48% di precipitazioni in meno, con valori di temperatura superiori di 0,49 gradi alla media di riferimento, secondo il Cnr. E prendendo a riferimento il tragico incendio divampato in Portogallo con decine di vittime, ecco la Coldiretti diramare una sorta di decalogo contro gli incendi estivi. In Italia infatti i primi mesi del 2017 sono stati caratterizzati "da fenomeni diffusi" in fatto di incendi, e viene ricordato che uno dei passaggi delle Raccomandazioni del capo del governo per l'avvio, il 15 giugno scorso, della Campagna di prevenzione della protezione civile evidenziava il numero in aumento di richieste di concorso della flotta aereo antincendio di Stato rispetto agli anni precedenti. Caldo e siccità sono un mix esplosivo che - sottolinea la Coldiretti - si somma all'avanzata del bosco che senza alcun controllo si è impossessato dei terreni incolti e domina ormai con 12 miliardi di alberi più di un terzo della superficie nazionale, con una densità che li rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza. Si moltiplicano negli ultimi giorni i provvedimenti restrittivi per l'accensione dei fuochi nelle regioni, gli ultimi in Toscana e Liguria.
"Ecco le regole per non causare i roghi"
La prima regola del decalogo per non causare l'insorgenza di un incendio nel bosco è quella - afferma la Coldiretti - di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi, verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre, non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare evitare la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio, non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento - evitando di farsi accerchiare dalle fiamme - per informare tempestivamente le autorita' responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che un elevato numero degli incendi e' opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre infine collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali.