Giovedì 31 Ottobre 2024

"Dal test del dna scopriamo quali sono le sostanze che intossicano le persone"

Nutrigenetica: sono due, Ngb Genetics e Genessere, le aziende incubate nel Parco Tecnologico Padano che si occupano di questa nuova ‘frontiera’ del benessere. Con un semplice prelievo di saliva chi fa sport, soffre di disturbi cardiovascolari, obesità o diabete, può conoscere il proprio dna e scoprire se è predisposto per alcune intolleranze o conoscere semplicemente quali sostante intossicano, nel tempo, il proprio corpo di Laura De Benedetti

Il Parco tecnologico Padano (Cavalleri)

Il Parco tecnologico Padano (Cavalleri)

Lodi, 29 gennaio 2015 - Nutrigenetica: sono due, Ngb Genetics e Genessere, le aziende incubate nel Parco Tecnologico Padano che si occupano di questa nuova ‘frontiera’ del benessere. Con un semplice prelievo di saliva chi fa sport, soffre di disturbi cardiovascolari, obesità o diabete, può conoscere il proprio dna e scoprire se è predisposto per alcune intolleranze o conoscere semplicemente quali sostante intossicano, nel tempo, il proprio corpo. «Noi siamo frutto della nostra eredità genetica (dna), immutabile, e dell’interazione con l’ambiente, variabile – spiega Vittorio Lucchini, titolare Ngb –. Conoscendo meglio la prima, scoprendo magari che alcuni enzimi sono meno efficienti, si può intervenire sulla seconda, modificando il risultato metabolico, modificando dieta, stili di vita o assumendo integratori. Tutti, in generale, per stare bene devono mangiare verdure, non fumare e fare attività fisica, ma per alcuni soggetti l’alimentazione deve essere particolarmente specifica. Alcuni esempi: un gene coinvolto nel meccanismo dell’acido folico può dare disturbi cardiovascolari; aumentando l’assunzione di folati, tramite verdure, il metabolismo è in grado di compensare questa minore attività enzimatica».

«Col test del dna individuiamo predisposizioni e, insieme ad alcuni dati anamnestici e alle abitudine quotidiane, forniamo consigli in ottica di prevenzione dei rischi – spiega Andrea Epis, presidente di Genessere –. Per esempio un dietologo o endocrinologo può sapere se la pressione alta di un individuo sia legata a fattori genetici o solo ambientali. Il test può testare anche alcune intolleranze per folati, celiachia, lattosio, alcol e caffeina, su cui, oggi, c’è più certezza dal punto di vista scientifico: si tratta di capire quanto il corpo assorbe queste sostanze e che impatto ciò può avere sull’organismo; per es. gli indiani d’America hanno un gene per cui si ubriacano con un solo litro di alcol. Per la celiachia si può sapere se c’è predisposizione, prima di un test invasivo come quello del villo intestinale».

«Rispetto all’esame del sangue con un pannello di 120 alimenti, le intolleranze a livello genetico sono poche, legate a specifiche attività enzimatiche – aggiunge Lucchini –. Noi mammiferi dopo la pubertà tendiamo a perdere la capacità di assumere latte ma, con l’evoluzione e il rimescolamento delle popolazioni, ciò è mutato, pur persistendo in alcune aree geografiche (l’80% del sud europa, Asia e Africa non digeriscono il lattosio). L’analisi permette di sapere se l’enzima funziona. Idem per il ferro, il sale, i radicali liberi o per la caffeina: c’è chi la elimina subito e chi la accumula, aumentando i rischi cardiovascolari. In generale la nutrigenetica può dire se la detossificazione del corpo funziona bene, evitando accumuli dannosi nel corso degli anni». Ngb fa il test al costo di 160 euro, ma solo tramite professionisti e suddividendo per categorie: dieta, salute, sensibilità alimentari, sport. Genessere, invece, sta predisponendo una piattaforma online, attiva in autunno: gli utenti potranno registrare dati personali di tipo biometrico e clinico, ottenendo una valutazione del proprio stato di salute.

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