Roma, 21 dicembre 2017 - Papa Paolo VI sarà presto Santo. Il Vaticano ha infatti esaminato e accolto un miracolo che risale al 2014. La piccola Amanda nacque dopo essere sopravvissuta per alcuni mesi dopo la rottura della placenta. La madre della bambina, veronese di origini, avrebbe pregato - su consiglio di un'amica - nel Santuario delle Grazie di Brescia per la sopravvivenza dalla figlia. E proprio il Santuario bresciano è legato alla devozione di Giovanni Battista Montini, ovvero Paolo VI. Dopo il via libera delle consulte medica e teologica, sarà Papa Francesco a decidere la data della canonizzazione. Negli ambienti della postulazione si confida che ciò potrà avvenire nel 2018, con ogni probabilità ad ottobre.
Alla Congregazione per le Cause dei Santi il miracolo "per intercessione" di Paolo VI è stato esaminato dalla Commissione che ne ha accolto i requisiti di validità per il fine della canonizzazione del Pontefice, beatificato il 19 ottobre 2014 da papa Francesco in una celebrazione, tenutasi in piazza San Pietro, a conclusione del Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia. Il parere delle consulte medica e teologica è preliminare alla decisione sulla data per la proclamazione della santità di papa Montini, che sarà stabilita dall'attuale Pontefice. A ufficializzare la notizia la Diocesi di Brescia.
PAPA MONTINI - Giovanni Battista Montini nacque Concenisio, piccolo paese del Bresciano all'imbocco della Val Trompia, il 26 settembre 1897. Qui la sua famiglia, di estrazione borghese, aveva una casa per le ferie estive. Ricevette l'ordinazione sacerdotale il 29 maggio 1920 nella cattedrale di Brescia: il giorno successivo celebrò la sua prima messa nel Santuario di Santa Maria delle Grazie di Brescia, lo stesso in cui la madre di Amanda ha pregato per la sopravvivenza della figlia. Fu eletto Papa il 21 giugno 1963, scegliendo il nome di Paolo VI. La sera di domenica 30 giugno venne incoronato Papa in Piazza San Pietro. Da pontefice, portò a compimento il Concilio Vaticano II avviato da Papa Giovanni XXIII. Guidò personalmente i lavori, confrontandosi con conflitti, interpretazioni e controversie. Il 27 novembre 1970, nel corso del viaggio nel Sud-est asiatico, appena atterrato all'aeroporto di Manila, capitale delle Filippine, Montini fu vittima di un attentato da parte del pittore boliviano Benjamín Mendoza y Amor Flores che, munito di un kriss, lo ferì al costato. L'intervento del segretario personale del Papa, Pasquale Macchi, èvitò conseguenze peggiori. Fu molto attivo durante il sequestro di Aldo Moro. Implorò personalmente e pubblicamente, con una lettera diffusa su tutti i quotidiani nazionali il 21 aprile del 1978, la liberazione "senza condizioni" dello statista democristiano. Era malato e il suo stato di salute si deteriorò progressivamente: morì il 6 agosto dello stesso anno alle 21:40, nella residenza di Castel Gandolfo, a causa di un edema polmonare. Il suo funerale si svolse, prima volta per un pontefice, con un rito significativamente sobrio. Una bara molto semplice, senza decori, in legno chiaro, fu deposta sul sagratod i Piazza San Pietro. Sopra il feretro, un Vangelo aperto e sfogliato dal vento.