Venerdì 22 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Ortopedico arrestato, il medico-scrittore: "La corruzione è strutturale"

Cornaglia Ferraris sferza la categoria: "La sanità pubblica è fallita"

Il primario Norberto Confalonieri, 64 anni (Newpress)

Il primario Norberto Confalonieri, 64 anni (Newpress)

Bologna, 26 marzo 2017 - Paolo Cornaglia Ferraris, 65 anni, pediatra e scrittore. Il primario di Milano arrestato, Norberto Confalonieri, sembra uscito da uno dei suoi libri-denuncia, ‘Camici e pigiami’ il più noto. Cinismo inarrivabile. Rapporti pericolosi con multinazionali. Viaggi, soldi, prestigio, malati-cavie.

"Il sistema corruttivo è strutturale. Se poi si associa al disprezzo per il paziente, visto come numero su cui sperimentare le nuove cose... I finanziatori privati offrono borse di studio, stipendi per segretarie o ricercatori, supporto per la presentazione dei lavori scientifici... ".

Congressi.

"Farmindustria ha messo un freno ma ovviamente c’è chi non obbedisce alle regole. Le relazioni pericolose esistono anche sul territorio".

Il suo ambiente oggi. Le denunce le sono costate il posto da primario a Genova.

"Mi hanno distrutto una carriera brillante. Faccio il mio mestiere. Osservo. Certi congressi fanno ridere i polli. C’è gente che va a fare la settimana bianca gratis, o allunga l’estate".

Abitudine rischiosa, per il malato.

"Gli informatori scientifici hanno un certo budget per ogni medico prescrittore e fanno comparaggio. Ti pago a seconda di quanti pezzi prescrivi del mio prodotto".

Torniamo sempre lì, ai rapporti inconfessabili con case farmaceutiche e multinazionali.

"Sono stati studiati addirittura a livello scientifico. Il famoso ballo con il porcospino: stare abbastanza vicini per avere in mano le novità del settore ma abbastanza lontani per non pungersi".

Nello schema manca il paziente.

"La verità è che le grandi multinazionali hanno acquistato una potenza tale da pagare i medici all’interno di strutture anche prestigiose, le grandi università americane, ad esempio. Chiaro che se il tuo stipendio dipende dall’azienda farmaceutica, consumerai quel tipo di farmaco e starai attento agli interessi di chi ti paga".

Tornando in Italia.

"Queste cose esistono da 40 anni. Se ci sono i blocchi delle assunzioni e i giovani vogliono entrare, le vie sono poche. I privati che finanziano non sono benefattori, curano i propri interessi. Gli ospedali, i policlinici sono pieni di persone pagate dall’industria".

Gli esempi virtuosi non mancano.

"Certo. C’è chi è onestissimo e usa queste risorse nel modo giusto, altrimenti i malati non potrebbero beneficiare di nessuna nuova scoperta. La sanità pubblica non ha le risorse per sostenere lo sviluppo tumultuoso della tecnologia. Vogliamo tutti i nuovi farmaci che costano miliardi, che ci guariscono da epatite o cancro ma nessuno li vuole pagare. Neanche i pazienti. Vittime? Un accidenti. Parte di un sistema".

La speranza.

"Lo Stato deve evitare di finanziare i partiti con i soldi del fondo sanitario nazionale, com’è oggi, e invece di disperdere le risorse in rivoli di appalti e subappalti, destinarle a tecnologia, sviluppo e malati".

Il cittadino che paga le tasse è costretto a pensare: mi faccio un’assicurazione privata.

"È già così. Sono rinate le vecchie mutue, chiamiamole assicurazioni. La gente paga per tutelarsi, io per primo. Un tot all’anno e quando hai bisogno puoi contare su un servizio parallelo".

Allora il pubblico è fallito.

"Da molto tempo. Il sistema non è sostenibile, spende più di quel che può erogare".

Alla fine la sanità è solo un grande business?

"Sì certo, è uno dei business più importanti del mondo occidentale".

Milano un’altra volta dopo la clinica Santa Rita prima; Saronno... Un elenco impressionante.

"È un elenco di posti dove si fa una sanità molto molto bella e moderna. Con gente di grandissima competenza e professionalità, nella stragrande maggioranza"!.

Allora ci si aspetterebbe che certi individui venissero fermati prima.

"Ma chi ferma gente come questa va nei guai. Esattamente com’è capitato a me. Nessuno ha voglia di pagare. C’è omertà, lavori e stai zitto. Cerchi di fare al meglio stando lontano da certi personaggi. E poi ci sono troppe invidie e pugnalate alle spalle. Difficile distinguere il vero delinquente da quello che è solo chiacchierato".

Al malato non resta che pregare.

"Il malato deve capire con chi ha a che fare. Chiedere e trovare riscontri. Cercare le persone serie e sperare in Dio".