Mercoledì 25 Dicembre 2024
BRUNO RUGGIERO
Cronaca

Casa a Montecarlo, rebus dei soldi. Indagata anche la moglie di Fini

L’ipotesi di reato per Elisabetta Tulliani è concorso in riciclaggio

Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini (ImagoEconomica)

Roma, 31 dicembre 2016 - Pancia mia fatti capanna. Secondo la procura della Capitale, che il 23 dicembre scorso ha emesso un decreto di sequestro patrimoniale nel quadro dell’inchiesta sul riciclaggio internazionale che avrebbe fatto capo all’imprenditore catanese Francesco Corallo («il re delle slot machine» arrestato ai Caraibi il 13 dicembre), una parte consistente dei proventi della vendita dell’ormai famosa casa di Montecarlo da parte della famiglia Tulliani sarebbe finita sul conto bancario personale di Elisabetta, sorella di Giancarlo e figlia di Sergio, nonché moglie dell’ex presidente della Camera e leader storico di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini.    E proprio per questo il nome di Elisabetta sarebbe andato ad aggiungersi a quelli dei parenti più prossimi sul registro degli indagati. Con la stessa ipotesi di reato, concorso in riciclaggio, visto che era già emerso dalle indagini della Guardia di Finanza che i circa 330mila euro serviti per liquidare nel 2008 il partito di Fini, allora proprietario dell’immobile, provenivano dai conti caraibici di Corallo. Una somma pari a meno di un quarto del valore attribuito all’operazione finale di compravendita dell’appartamento monegasco a prezzi di mercato, il 15 ottobre 2015: un milione e 360mila euro. Nel decreto di sequestro a carico di Giancarlo Tulliani firmato una settimana fa, il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, oltre a segnalare il rischio di un imminente trasferimento all’estero (dal Montepaschi a una banca di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti) di una grossa somma «da considerare corpo del reato di riciclaggio», ricostruisce incidentalmente anche l’ultimo anello della catena relativa alla casa di Montecarlo. E, fra l’altro, scrive che 40 giorni dopo la vendita molto remunerativa dell’appartamento «il 24 novembre 2015 è addebitata (sul conto Mps dello stesso Tulliani, ndr) la somma di 290mila euro, trasferiti al conto corrente acceso presso Mps e intestato a Elisabetta Tulliani; il 10 dicembre 2015 è addebitata la somma di 449mila euro, trasferiti al conto corrente acceso presso Mps e intestato a Elisabetta Tulliani».   D'altra parte, agli atti dell’inchiesta sul riciclaggio internazionale che sarebbe stato orchestrato da Corallo nella sua villa sull’isola di Sint Maarten e di cui i Tulliani sarebbero stati pedine, figura il verbale della perquisizione subita dallo stesso ‘imperatore’ del gioco d’azzardo elettronico nel 2012, a Roma, in una fase precedente delle interminabili indagini sul suo conto. A partire da un fax sequestrato in quella circostanza, gli investigatori ricostruirono le comunicazioni intercorse fra Corallo e il fiduciario di Tulliani jr nella Printemps Ltd, la società registrata nel paradiso fiscale di Saint Lucia che nel 2008 aveva perfezionato la prima compravendita della casa di Montecarlo. Fra i documenti trasmessi via fax c’erano anche le copie dei passaporti sia di Giancarlo che di Elisabetta Tulliani. Intervistato nelle ultime settimane sulle disavventure giudiziarie della famiglia di sua moglie, Gianfranco Fini ha tenuto a ribadire di non essere «un corrotto». «Se la vedranno loro e la magistratura: cosa c’entro io?».