Roma, 19 agosto 2018 - Non si trova una soluzione al caso della nave Diciotti che viaggia con a bordo 177 migranti in attesa di un porto sicuro dove attraccare. Dopo l'ennesimo no della Valletta ad accogliere i richiedenti asilo, salvati in acque maltesi, il ministro dell'Interno Matteo Salvini minaccia ora di rimandarli in Libia, da dove sarebbe partita l'imbarcazione andata in avaria e soccorsa dalla Guardia Costiera. "O l'Europa decide seriamente di aiutare l'Italia in concreto - attacca Salvini -, a partire ad esempio dai 180 immigrati a bordo della nave Diciotti, oppure saremo costretti a fare quello che stroncherà definitivamente il business degli scafisti. E cioè riaccompagnare in un porto libico le persone recuperate in mare". In serata arriva l'ufficilità della richiesta formale da parte del governo per un intervento Ue. "La Farnesina ha ufficialmente e formalmente investito della questione" della nave Diciotti "la Commissione europea, affinché provveda a individuare una soluzione in linea con i principi di condivisione tra gli Stati membri dell'Unione Europea", si legge in una nota del ministero degli Esteri che sottolinea che "il governo italiano ritiene indispensabile che la Commissione assuma direttamente l'iniziativa, vocata a individuare i Paesi Ue disponibili ad accogliere le persone salvate in mare". Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi sottolinea: "Un'azione decisa da parte delle istituzioni europee, che l'Italia naturalmente sostiene appieno, può consentire di superare in modo ordinato e sistemico le difficoltà e rendere strutturale l'approccio di condivisione degli oneri, peraltro già applicato più volte, negli ultimi due mesi, sulla base di intese ad hoc fra gli stessi Stati".
IL RIFIUTO DI MALTA - Questa mattina Malta era tornata a ribadire il suo no a concedere un porto per la Diciotti. "L'unica soluzione finale è di sbarcarli a Lampedusa o in un porto italiano - dichiara il ministro degli Interni della Valletta, Michael Farrugia, in un tweet indirizzato a Salvini e Toninelli -. Se l'Italia vuole ancora trattare questo caso come un salvataggio, Lampedusa rimane il luogo più vicino di sicurezza secondo le convenzioni applicabili". E spiega che la Guardia costiera italiana "ha intercettato imigranti all'interno del SAR maltese soltanto per impedirgli di entrare nelle acque italiane".
3/3 l’unico soluzione finale e di sbarcarli a #Lampedusa o in un porto #Italiano. Se l'#Italia vuole ancora trattare questo caso come un #salvataggio, Lampedusa rimane il luogo più vicino di sicurezza secondo le convenzioni applicabili
— Michael Farrugia (@dr_micfarr) August 19, 2018
TONINELLI - Questa mattina sull'odissea della Diciotti è tornato anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. Il soccorso della Guardia Costiera "mostra che l'Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane", ha affermato Toninelli su Twitter. L'esponente di governo ha puntato il dito contro Malta, il cui comportamento - ha scritto - "è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni". "L'Ue si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti non ha motivo di esistere", ha insistito ancora Toninelli, in linea con Salvini.
#Diciotti dimostra che Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane. Il comportamento di Malta è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni. L'Ue si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti non ha motivo di esistere
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 19 agosto 2018