Ed è lì che, in nome di una legge di Bilancio ispirata al principio di "meriti e bisogni", il premier promette e conferma lo sblocco parziale del turn over e l’abolizione di Equitalia, con la creazione di un modello diverso di agenzia e l’invio di un sms a chi si trovi in ritardo con i pagamenti. Intanto, rischia di scoppiare un’altra guerra di posizione tra renziani e minoranza dem sulla voluntary disclosure , dopo che Bersani ha attaccato la riedizione dell’operazione di rientro dei capitali, che potrebbe essere applicata anche a quelli celati al fisco all’interno dei confini nazionali. Polemiche che, però, non fermano il provvedimento, come conferma il viceministro all’Economia Enrico Zanetti: "La voluntary è in rampa di lancio". Ragionevolmente, spiega, gli incassi saranno circa la metà di quelli raggiunti col primo intervento. "In modo prudenziale» si parla quindi di circa 2 miliardi, che porteranno anche a un’emersione di gettito strutturale su cui le tasse verranno pagate in modo permanente. E nella stessa direzione, di recupero dell’evasione, l’estensione ai privati della fatturazione elettronica e la possibilità di mettere un freno alla diffusione della banconota di 500 euro, «che non ha nessuna ragione di esistere".
Lo stesso Zanetti tende a rassicurare sul versante di un altro delicato capitolo, quello sanitario: il fondo «continuerà a crescere», ma meno del previsto, ovvero di un solo miliardo rispetto ai due programmati. Contemporaneamente potrebbe però riaprirsi la pagina della delega fiscale, comprendendo anche l’abolizione di Equitalia agognata e rilanciata da Renzi.
A tenere banco, in serata, sono però le conferme e gli annunci del premier, a cominciare dallo sblocco parziale delle assunzioni nella Pubblica amministrazione. Per farlo, Renzi cita il film campione di incassi 2016, ‘Quo Vado?’, dove il protagonista Checco Zalone, dipendente di una Provincia in via di scioglimento, fa di tutto per restare aggrappato al posto fisso, che gli garantisce un’esistenza con poco lavoro e molti privilegi. Un’impostazione che, secondo Renzi, è tutta da ribaltare. "Bisogna rottamare la filosofia Checco-Zaloniana e sfidare chi lavora con noi, dicendo che devono sentire l’orgoglio di servire il tricolore – scandisce il premier –. Poi bisogna anche sbloccargli i contratti, ma va rovesciato l’approccio che c’è stato finora". Approccio che passa anche dal contrasto «dell’atteggiamento molto forte in Italia di chi vive nel complottismo e nell’idea che ci siano tutti ladri che vanno scoperti".
Infine, sul capitolo pensioni, questa mattina si rivedranno governo e sindacati per sciogliere gli ultimi nodi sulle categorie esenti per l’Ape social e sul tetto di reddito esente da costi.