Venerdì 22 Novembre 2024
TERESA SALERNO
Cronaca

"Caro Vasco, ti voglio conoscere". Il sogno di Teresa in lotta col cancro

Pediatra scrive una lettera al rocker: le tue canzoni mi danno forza

Teresa Salerno (da Qn)

Teresa Salerno (da Qn)

Il club ‘L’inguaribile voglia di vivere’ (associazione che con la sua ‘Fabbrica dei sogni’ aiuta le persone malate e disabili a realizzare i loro desideri) ha ricevuto la lettera di Teresa, che pubblichiamo in questa pagina. È una lettera bellissima, toccante, carica di bellezza, quasi un inno alla vita scritto da una dottoressa (fa la pediatra a Roma) che sta combattendo da tempo una partita difficilissima contro il cancro. Non si può stare fermi di fronte a una lettera così. Ci si muove. Si è mosso il Club ‘L’inguaribile voglia di vivere’, ci muoviamo anche noi del giornale. Aspettando che si muova (lo speriamo con tutto il cuore) anche il mito di milioni di italiani, Vasco Rossi. Tiziana Salerno non chiede miracoli, vuole solo un incontro. «La scorsa estate la malattia non mi ha consentito di andare al concerto di Vasco a Modena – ci ha raccontato ieri pomeriggio dopo l’ennesima chemioterapia – e in quei giorni mi è venuta voglia di scrivere questa lettera. Vasco Rossi è un idolo, per me come per tanti della mia generazione. Vorrei incontrarlo. La vita è bella, va vissuta attima dopo attimo. Ho un compagno, una figlia di 11 anni, un anno fa nel pieno della malattia ho fatto un corso intensivo di inglese e ho preso un diploma a Cambridge. Io lotto, non mi arrendo, poi certo capita anche a me di mettermi a piangere e urlare forte la mia rabbia: perché proprio a me? Poi riprendo coraggio e riparto». Sono tante le persone malate o disabili che ogni giorno esprimono i loro desideri da realizzare e per fortuna ci sono tante associazioni e volontari (il Club ‘L’inguarible voglia di vivere’ è solo una delle numerosissime e ammirevoli ‘Fabbriche dei sogni’) che si danno da fare per aiutare queste persone. Perché nella vita i sogni sono importanti, non sono dettagli. Danno forza, linfa e coraggio. Soprattutto alle persone più sfortunate. E tutti noi speriamo, in questo caso, che il sogno di Tiziana possa davvero realizzarsi.

Caro Vasco Rossi, certo che è proprio difficile scrivere una lettera ad una persona che ha scritto centinaia di poesie. Mi chiamo Teresa, sono una cinquantenne romana. La mia vita fino a qualche anno fa era normale, alti e bassi, ma tante tante soddisfazioni personali e professionali. Sono un medico, una pediatra. Solo che all’improvviso, quattro anni fa, sono passata dall’altra parte: un esame fatto per screening ha evidenziato un cancro. Da li paure, analisi, intervento, radioterapia. Tutto sembrava però deporre per il meglio: preso in tempo, dimensioni modeste, linfonodi negativi e tutte queste baggianate qua. Si, baggianate, perché il cancro non obbedisce a regole prestabilite, non guarda se ha preso i linfonodi, non gli interessa se viene tolto quando è piccolo. Per tutto questi motivi, dopo due anni (siamo nel 2015) mi hanno diagnosticato metastasi al fegato ed ai polmoni. Cosi da un I stadio sono passata direttamente ad un quarto stadio. Inizio una chemioterapia devastante (e non voglio aggiungere altro) che ha dato risultati davvero minimi. Così mi sono trovata dopo sei mesi a dover fare di nuovo la terapia. Stavolta sicuramente piu “leggera” (ma può una chemio essere leggera?????). E’ da 13 mesi che faccio una chemio a settimana. Non sono esistite vacanze di Natale, né ponti, né vacanze estive.  Ho una figlia di 11 anni, nel pieno della crescita, che non smette di soffrire e di fare e farsi domande. La situazione non è rosea, queste cellule bastarde se ne fregano dei farmaci, che per ora danno fastidio solo a me. È come una corsa, loro mi sorpassano, io cerco di risorpassarle e di resistere in testa. Appena perdo un attimo il controllo prendono il sopravvento, ma poi io scalo la  marcia e soprasso di nuovo.  Ma poi le forze mancano, i pensieri brutti invadono la mente, diventa impossibile dormire ed impossibile sognare, sia ad occhi aperti che ad occhi chiusi. Ho assistito ai suoi ultimi due concerti di Roma, purtroppo non a Modena Park perché ero (e sono) in piena chemio. La sua musica ha accompagnato tanti momenti (Canzone è la colonna sonora della mia storia d’amore col mio compagno, che amo immensamente).  Esiste un’associazione che esaudisce i desideri dei bambini malati di cancro, (poverini, non sono mai riuscita a visitarli per la pena che provo nel cuore per loro ed i loro genitori), si chiama La fabbrica dei desideri, per gli adulti, che sappia io, no. Ora, non voglio parlare di mio ultimo desiderio, ma ho davvero il grandissimo desiderio di conoscerla. Potrebbe essere l’ultimo, anche se io non mollerò fino alla fine. Ma preferisco parlare di SOGNO. Lei riceverà centinaia di lettere come la mia. Quindi perché dovrebbe scegliere proprio me? Perché sono una mamma; Perché mi sono sempre presa cura dei bambini altrui con amore; Perché voglio vivere; Perché amo sognare; Perché voglio vedere crescere mia figlia; Perché amo la musica; Perché amo cantare; Perché amo i colori;Perchè mi piace l’arte; Perché studio ancora (medicina, inglese, spagnolo); Perché canto a squarciagola quando sono in macchina da sola; Perché non permetto alla malattia di limitarmi; Perché voglio fare progetti Perché non voglio fare pena a nessuno; Perché da malata ho fatto la volontaria per altre malate di cancro; Perché…. SI!; Posso solo dire A PRESTO (vero?!)