Locri (Reggio Calabria), 21 marzo 2017 - "Oggi a Locri siamo tutti sbirri". Don Luigi Ciotti risponde così all'indomani delle scritte offensive contro la polizia comparse sui muri della cittadine calabrese, dove domenica era stato in visita il presidente Sergio Mattarella. Una condanna secca e un modo per ricordare "tanti nomi di esponenti delle forze dell'ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare".
Il fondatore dell'associazione Libera, in corteo contro le mafie insieme a oltre 25mila persone nella cittadina calabrese, sottolinea però che ricordare "non basta più". "Ci vuole una rivoluzione culturale, etica e sociale che ancora manca nel nostro Paese perché non è possibile che da secoli ancora parliamo di mafia", prosegue il sacerdote in occasione della XXII Giornata della memoria e dell'impegno, celebrata in contemporanea in 4mila luoghi in tutta Italia.
"C'è un'Italia che si ribella all'indifferenza, al conformismo, alla corruzione che devasta i beni comuni e l'ambiente. Un'Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona", ha detto ancora don Ciotti. Al suo fianco, tra gli altri, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ma anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.
Lo stesso Grasso ha commentato l'episodio delle scritte offensive, sottolineando che se le scritte "hanno ottenuto quello contrario, cioè di una piena solidarietà da parte di tutta Italia a Libera, a don Ciotti e a questo movimento per la legalità e per l'affermazione della cultura della legalità, che non è solo rispetto delle leggi ma la possibilità di andare avanti con principi di solidarietà. E per dare un futuro migliore sopratutto ai nostri giovani".
La Giornata vuole ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnovare in nome di quelle vittime l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. A Milano la manifestazione si è svolta a Quarto Oggiaro, dove il sindaco Giuseppe Sala ha invitato a "non distarsi mai" dalla lotta contro la mafia.