Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Johnny lo Zingaro evaso, caccia al pluriomicida

In regime di semilibertà, non si è presentato al lavoro

Giusppe Mastino, detto Johnny Lo Zingaro (Ansa)

Giusppe Mastino, detto Johnny Lo Zingaro (Ansa)

Cuneo, 30 giugno - Scomparso nel nulla. Giuseppe Mastini, detto Johnny lo Zingaro, è uscito questa mattina dal carcere di Fossano, dove sconta l'ergastolo in regime di semilibertà, ma non si è mai presentato a lavoro. Per lui è scattato il reato di evasione. Avrebbe dovuto raggiungere, assieme ad altri tre detenuti, come lui in regime di semilibertà e ammessi al lavoro esterno, la scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, al confine tra le province di Cuneo e Savona. I tre compagni non hanno saputo, o forse voluto, dare spiegazioni. Le forze dell'ordine hanno iniziato da subito a cercarlo, finora inutilmente.

Chi è Johnny lo Zingaro

Non è la prima volta che Mastini scappa. E' successo già nel 1987: Mastini stava scontando 15 anni di carcere per un omicidio compiuto quando era ancora minorenne. Durante la detenzione ottenne un premio per buona condotta: ne approfittò per darsi alla latitanza. 

Mastini, 57 anni, conosciuto alle cronache come Jonny Lo Zingaro o anche il "Biondino", fu condannato all'ergastolo nel 1989, perché ritenuto responsabile, fra gli altri reati, dell'omicidio dell'agente Michele Giraldi, in una notte di fughe, spari, sequestri e inseguimenti: la notte del 23 marzo 1987. Il suo nome finì anche nell'inchiesta sulla morte di Pierpaolo Pasolini, anche se il suo coinvolgimento non è mai stato provato. Johnny, da parte sua, si è sempre professato innocente. 

Analfabeta, figlio di giostrai sinti. Sulla sua figura di criminale bello e maledetto Emanele Del Greco ha costruito il film 'Johnny Lo Zingaro, tutta la verità' . 

Stamattina, Mastini è uscito dal carcere cuneese intorno alle 8. Insieme ad altri detenuti avrebbe dovuto raggiungere in treno la scuola di polizia di Cairo Montenotte, nel Savonese, dove lavora. Gli altri sono arrivati, lui no. Alle 18.30 avrebbe dovuto finire il turno. Fino al termine indicativo delle 20:30 sussisteva l'allontanamento, che comporta la sospensione del regime di ammissione al lavoro esterno, ma a questo punto per lui scatta il reato di evasione.