Il picco, che lo scorso anno coincise invece proprio con le festività natalizie, è previsto per la metà di gennaio. I più colpiti sono i bambini sotto i 5 anni, per cui l’incidenza schizza a circa 29,2 casi ogni mille assistiti. Deciso incremento anche tra gli anziani, con 6,3 casi per mille assistiti. Questo malgrado gli over 65 siano tra i principali destinatari della campagna di vaccinazione, oltre ovviamente a chi soffre di specifiche patologie o svolge lavori a rischio.
Intanto, tra gli anziani e i malati cronici si registrano le prime vittime. In Puglia un 58enne affetto da ipertensione, un 86enne e un 73enne affetti entrambi da diverse patologie. Deceduta a Bologna una signora di 93 anni.
«La stagione è cominciata in modo sovrapponibile al 2017 – conferma il virologo Fabrizio Pregliasco –, con un’impennata nell’ultima settimana. I numeri sono destinati a crescere ulteriormente soprattutto con la riapertura delle scuole. I virus maggiormente diffusi in Italia risultano l’A/H1N1 e il B, mentre l’A/ H3N2 sta creando in Inghilterra una stagione più pesante e ci auguriamo non arrivi in Italia. Chi volesse vaccinarsi può ancora farlo, ma la copertura a questo punto non è garantita perché il siero impiega circa dieci giorni per diventare efficace».
Sulla campagna vaccinale di quest’anno non sono ancora disponibili dati definitivi ma, anticipa Pregliasco, «sembrerebbe registrarsi un lieve ripresa tra gli over 65, anche se ci si attesta sul dato del 50 per cento, che è ancora insufficiente». In tutte le Regioni il livello di incidenza attuale è pari o superiore a 10 casi per mille assistiti, tranne in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Val d’Aosta e nella Provincia autonoma di Bolzano, in cui si mantiene a circa 4 casi per mille. L’influenza, sottolineano gli specialisti della Simit-Società italiana di malattie infettive e tropicali, non si esaurirà prima di fine febbraio; a marzo e aprile potrebbero arrivare altre forme virali, responsabili di sindromi para-influenzali.