Domenica 22 Dicembre 2024
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Cronaca

Hotel Rigopiano, chi sono i superstiti

Estratti in vita, a partire dalle 12,30, 5 persone: quattro bambini e una donna

L'arrivo all'ospedale di Pescara dei i tre bambini estratti dall'Hotel di Rigopiano (Ansa)

Farindola (Pescara), 20 gennaio 2017 - Vivi sotto le macerie ghiacciate dell'Hotel Rigopiano. Le informazioni si rincorrono, frenetiche come il lavoro dei soccorritori. Al principio sembra una bambina, la prima estratta viva, insieme alla mamma. Poi il contrordine: è un maschio. La donna urla agli angeli dei soccorsi: "Andate da mia figlia è nella stanza accanto". È la moglie di Giampiero Parete, il superstite della slavina, che si è salvato perché era andato in auto a prenderle un cachet. 

IL BILANCIO - La situazione è confusa, le notizie cambiano lo scenario minuto dopo minuto. In tutto sarebbero 10 su 35 i dispersi restituiti alla vita dopo tante ore. Intorno alle 15 si diffonde nuovo ottimismo: "Abbiamo delle altre persone che rispondono alle nostre sollecitazioni", dice Giuseppe Romano, dei Vigili del fuoco. Delle 6 persone trovate inizialmente, 2 sono state estratte (una donna e un bambino) mentre 4 sono ancora intrappolati all'hotel. Un settimo è stato raggiunto nel pomeriggio. I vigili del fuoco hanno individuato poi altre 3 persone, estratte poco dopo: si tratterebbe di 3 bambini. In totale i superstiti sarebbero 10, 5 ancora da salvare. 

LA FAMIGLIA RIUNITA - Giampiero Parete è stato dimesso e ha già riabbracciato la moglie e il figlio, che si trovano attualmente in osservazione nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Pescara. Il 38enne, che era riuscito a evitare la slavina e ha lanciato l'allarme, attende ora anche la piccola Ludovica, salvata nel pomeriggio insieme ad altri due bambini, e che si trova in viaggio verso Pescara. 

LA ZIA DEL BIMBO - Il bambino, primo superstite della tragedia è ricoverato all'ospedale di Pescara, è Edoardo. Il piccolo era nell'albergo con i genitori Sebastiano e Nadia, ancora dispersi. La zia, Simona Di Carlo aveva anticipato: "E' un miracolo se lui è vivo spero lo siano anche i suoi genitori. Sono stremata. Fatemelo vedere. Non ho mai perso la speranza, mai", ha aggiunto la donna. E ancora: "È una sensazione bellissima, indescrivibile. Mio nipote è vivo, ora voglio solo vederlo. E se lui è vivo, forse i genitori lo hanno protetto".

I SOCCORRITORI - Nel portare soccorso "non ci siamo mossi a caso, abbiamo studiato la planimetria dell'hotel e abbiamo preso informazioni su quali fossero le abitudini di vita di chi si trovava all'interno", racconta Giuseppe Romano, dirigente dei vigili del fuoco, a Sky Tg24. Romano ha confermato che "la parte più bassa dell'edificio è quella che ha subito meno danni". Commovente il racconto del soccorritore che ha aiutato la mamma e il figlio: "Appena ci hanno visto erano felicissimi e non sono riusciti a parlare. Dagli occhi si capiva che erano sconvolti, positivamente, per averci visto", racconta il Finanziere Marco Bini. E ancora: "Li abbiamo trovati in cucina, e poi abbiamo salvato le altre persone". Altri riportano versioni diverse: i superstiti avrebbero trovato rifugio in un sottotetto in cui si è creata una bolla d'aria, grazie alla quale hanno potuto respirare. C'è ancora un forte odore di bruciato che sale dalle macerie dell'hotel Rigopiano, ha riferito Marco Bini della Finanza, probabilmente piccoli incendi provocati dal crollo. Anche il fumo ha guidato i soccorritori nei punti dove sono stati trovati i superstiti salvati stamani, "lì avevamo visto che la neve cedeva e si poteva scavare".

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LA FAMIGLIA DI OSIMO - "Sono salvi. Fonti autorevoli mi comunicano che sono vivi. Vi aspettiamo ad Osimo a braccia aperte", scrive il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni su Facebook. Si tratta di Domenico Di Michelangelo, 41 anni, la moglie Marina Serragliocco, e il figlio di 6 anni.

I PARENTI . Al momento non si conoscono le identità di tutti i salvati: ma non è importante, tre bambini vivi è notizia che scalda il cuore. Finalmente si può parlare di sopravvissuti anziché di dispersi. Un medico di Pescara rassicura sulle loro condizioni: "I ricoverati stanno bene". La buona notizia arriva all'ora di pranzo, mentre lo stato d'animo di tutti altalenava tra chi scuoteva la testa perché i cani "non sentono niente di  buono" e chi invece lasciava acceso l'ottimismo: "Se si forma una bolla d'aria si può resistere anche giorni".

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In tutto ciò si misura l'attesa e la trepidazione dei parenti delle persone disperse, davanti al pronto soccorso dell'ospedale di Pescara, dove stanno per arrivare le persone estratte vive. "Non sappiamo niente" , hanno detto i familiari ai cronisti. I loro congiunti sono stati circa 43 ore sotto l'enorme massa di neve della valanga. Il primo allarme della valanga, infatti, era stato lanciato da Giampiero Parete alle 17.40 di mercoledì 18 gennaio. In pratica quasi due giorni.

LA PROTEZIONE CIVILE - Titti Postiglione, la responsabile emergenze della Protezione Civile, dà parole al sentire comune: "Questo recupero di superstiti ci regala ulteriori speranze - dice - Saremo tranquilli quando questi saranno tutti adeguatamente assistiti come le prime due persone già soccorse". E aggiunge: "Poi capiremo se si tratta di un episodio isolato o di una serie di episodi, e questo guiderà le operazioni di soccorso. Speranze le abbiamo sempre avute, anche se in questo tipo di operazioni si affievoliscono via via che passa il tempo".

IL GOVERNO - La notizia del ritrovamento dei superstiti ha "piacevolmente" interrotto la riunione del Consiglio dei ministri. La bella novità arrivata dai soccorsi, viene spiegato, è stata data in diretta a Paolo Gentiloni e ai ministri che la hanno accolta "con gioia".