Domenica 22 Dicembre 2024
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Cronaca

Hotel Rigopiano, dieci superstiti. "Altre voci da sotto la neve"

I vigili del fuoco sono in contatto con i sorpavvissuti. Il geologo: "Costruito nel posto sbagliato" Rigopiano, segui gli aggiornamenti minuto per minuto

Il salvataggio di un bambino a Rigopiano (Afp)

L'Aquila, 21 gennaio 2017 - Si scava senza sosta anche di notte nella zona dell'Hotel Rigopiano, dopo la slavina che si è abbattuta mercoledì sull'edificio per l'effetto congiunto di bufere di neve e le nuove scosse di terremoto che hanno colpito i giorni scorsi il Centro Italia. I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte, e questa mattina poco prima delle 12 la notizia inaspettata: 5 persone sono state trovate vive sotto un solaio, tra di loro due bambini. Quattro sono stati messi in salvo, mentre dopo pranzo altri 5 sono stati individuati vivi all'interno. Altre voci sarebbero state udite provenire da sotto la neve, ma un soccorritore avverte: "Non tutti gli individuati sono nello stesso punto", quindi le voci potrebbero appartenere ai 5 individuati, ma che devono essere ancora estratti.

Rigopiano, segui gli aggiornamenti minuto per minuto

Le vittime accertate al momento sono 2. Ieri due persone erano sopravvissute perché all'esterno della struttura nel momento della slavina. Il disastro inaspettato però ha spinto la procura di Pescara ad aprire un'inchiesta per omicidio colposo. E se il meto sembra migliorare, non si arrestano le scosse. Anche se alcuni esperti non vedono nella catastrofica slavina una conseguenza diretta del sisma, la terra che trema potrebbe comunque aver creato le condizioni perché si stacasse la devastante valanga. Lo tsunami di neve ha sepolto gran parte della struttura situata a Farindola, alle pendici del Gran Sasso, con una gran forza, aumentata dagli alberi via via abbattuti e trscinati con sé dalla furia della massa nevosa.

Dell'albergo ora rimangono solo neve e macerie. Le ricerche vanno avanti senza sosta, e i soccorritori sembrano non sentire la fatica da quando sono stati recuperati i primi superstiti. La possibilità di trovare altri in vita sta accellerando le operazioni, non facili perché a temperature ben sotto lo zero. Turbine e ruspe proseguono il lavoro per liberare la strada che sale all'hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso. "La situazione è molto difficile, ma vogliamo ancora coltivare la speranza di trovare qualcuno vivo. In altre situazioni analoghe in passato è successo, anche dopo molte ore", diceva il viceministro degli Interni Filippo Bubbico a Penne, quartiere generale logistico dei soccorsi prima della notizia del ritrovamento. E anche se con il passare delle ore le speranze di trovare qualcuno diminuivano, i soccorritori non si sono mai dati per vinti: "Con sacche d'aria si sopravvive 3 giorni".

"L'hotel Rigopiano è venuto giù, correte". Ma per ore nessuno gli crede

I dispersi (FOTO), tra cui in genitori del piccolo Samuel, estratto vivo, di Osimo. Un 30enne di Pioraco (Macerata) e una coppia di Castignano (Ascoli Piceno). Sei invece sono della provincia di Teramo, altri quattro provengono dalla provincia di Chieti. L'evento-killer innescato dalle 4 scosse di terremoto di mercoledì mattina (tutte superiori a magnituto 5) insieme alle forti nevicate, avrebbe provocato lo spostamento dell'edificio di una decina di metri in avanti. Non è dunque escluso che alcuni dei dispersi siano stati travolti e trascinati fuori dal perimetro dell'edificio. Infatti le squadre di ricerca, tra cui i vigili del fuoco e il Soccorso Alpino si stanno concentrando anche nella zona esterna dell'edificio. Intanto nell'ospedale di Penne sono in attesa di aggiornamenti alcuni familiari dei dispersi, visibilmente scossi e supportati da personale ospedaliero.

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Il dramma dell'hotel Rigopiano, grafico (Ansa)
Il dramma dell'hotel Rigopiano, grafico (Ansa)

LE POLEMICHE - Non mancano le polemiche, che piovono sulla gestione dell'emergenza neve e terremoto. Il leader della Lega Matteo Salvini che punta il dito contro Vasco Errani, commissario per la ricostruzione. Mentre Quintino Marcella, titolare di un ristorante a Silvi Marina e professore dell’Istituto alberghiero dove studiava Giampiero Parete, lo chef che ha diffuso all’esterno l’sos, denuncia: "Quando al telefono ho lanciato l'allarme per ore non mi hanno creduto".

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