Foggia, 20 settembre 2017 - Ha sparato da distanza ravvicinata al volto della figlia quindicenne della sua ex, mentre la ragazzina stava raggiungendo la fermata dell'autobus che la portava a scuola nel centro storico di Ischitella, in provincia di Foggia. Poi è fuggito, a piedi. Quando i carabinieri lo hanno ritrovato, nelle campagne vicino al paesino, era già morto: si era ucciso con la stessa arma, una calibro 22, con cui aveva sparato alla ragazzina.
La giovanissima vittima, invece, è in gravissime condizioni: lotta tra la vita e la morte negli Ospedali Riuniti di Foggia, dove è stata trasportata tramite elisoccorso e sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. "I medici già in diverse occasioni sono stati costretti a intervenire per arresti cardiaci", ha detto il direttore generale del nosocomio, Antonio Pedota.
LE INDAGINI - Da subito le indagini dei militari dell'Arma, grazie a testimonianze e alle immagini delle telecamere della zona, si sono concentrate sull'ex compagno della mamma della ragazzina, Antonio Di Paola, 37 anni, con piccoli precedenti penali. L'uomo molto probabilmente voleva sapere dalla quindicenne dove si trovava la donna che lo aveva lasciato. Da quanto si è appreso, la donna aveva denunciato già due volte l'ex convivente. In un'occasione, qualche settimana fa, l'uomo aveva avvicinato sempre la quindicenne, minacciandola e chiedendole dove fosse la madre. Cosa che però la studentessa non gli avrebbe voluto rivelare.
LA RABBIA DELLA MADRE - La madre della ragazzina, che vive in Toscana per lavoro, è stata avvisata di quanto accaduto ed ora si trova accanto alla figlia in ospedale. Prima del ritrovamento del cadavere dell'uomo, la donna ha scritto un'invettiva su Facebook: "Spero che ti ammazzi bastardo lurido. Te la prendi con una ragazza di soli 15 anni, sei un rifiuto umano". Ora non si dà pace: "Io lo sapevo che sarebbe successo". I due figli della donna, la ragazzina e suo fratello, a causa dei disagi famigliari, erano stati affidati dai servizi sociali ai nonni materni, brava gente. E ora la donna accusa: "I miei figli erano in affidamento ai miei e io ho avvertito che sarebbe successo qualcosa, nessuno mi ha dato retta". Poi continua: "Io non c'ero, ma i miei che li avevano in affido dov'erano? Non doveva prendere il pullman visto che c'erano delle denunce in corso, ma dovevano accompagnarla loro a scuola".
La donna, in effetti, aveva presentato recentemente due denunce nei confronti del suo ex, l'ultima un paio di settimane fa proprio a causa delle minacce subite dall'uomo.