Casalecchio di Reno (Bologna), 6 ottobre 2016 - MANCANO gli insegnanti di sostegno e il preside consiglia alle famiglie di tenere a casa i ragazzi disabili. Succede a Casalecchio di Reno, grande periferia di Bologna, all’istituto tecnico commerciale Salvemini, ben noto per la strage provocata da un aereo militare che nel 1990 fece 12 vittime e 72 feriti. A più di venti giorni dall’inizio della scuola nell’organico dell’istituto frequentato da 1.500 studenti mancano ancora quaranta insegnanti. Maglia nera in tutta la provincia. E la voragine delle cattedre vuote si concentra sul registro degli insegnanti di sostegno (una trentina). Così il peso maggiore si carica sulle spalle degli studenti disabili, i cosiddetti ‘certificati’. In gradazione variabile fra quelli che manifestano ‘bisogni educativi speciali’ (Bes) fino ai ragazzi di ‘gravità totale’. STUDENTI per i quali il Salvemini si è conquistato la meritata fama di sapere mettere in campo progetti di integrazione di ogni tipo. Col risultato che di questi ragazzi gravi quest’anno ce ne sono trenta. E per buona parte di essi gli insegnanti non ci sono. O meglio c’erano: il tempo di firmare il contratto triennale e poi se ne sono tornati tutti alle loro abitazioni: Sicilia, Calabria, Campania… in aspettativa o in malattia con la speranza di ottenere un incarico in deroga vicino a casa. Impossibile avviare, prima di sabato prossimo, le procedure di sostituzione. Da qui la sofferta decisione del dirigente scolastico Carlo Braga, di chiedere alle famiglie di concordare giorni e orari nei quali i ragazzi disabili possono stare a casa. «Oggi andrò a prendere mio figlio da scuola alle 11 e domani lo terrò a casa», racconta una mamma che martedì sera ha partecipato a un’affollata assemblea nel corso della quale la dirigenza scolastica ha incontrato più di un centinaio di genitori che sono nelle stesse condizioni. «HO DESCRITTO la situazione e l’impossibilità della scuola di fare fronte a questa emergenza – osserva Braga –. Da qui la richiesta alle famiglie che possono, di tenere a casa a turno i loro ragazzi. È un’iniziativa sofferta, ma come posso fare a distaccare trenta insegnanti curricolari da altrettante classi per dedicarli ai disabili? Appena l’ho fatto, e tanti professori hanno accettato con generosità, il sindacato ha manifestato la sua contrarietà... Ci abbiamo messo tutto l’impegno, ma una situazione eccezionale richiede soluzioni eccezionali», dice il preside, al quale tutti i genitori presenti hanno manifestato rispetto e massimo impegno nel gestire una situazione che lo stesso Braga aveva illustrato nel consiglio comunale di Casalecchio, nella seduta dedicata all’avvio della scuola. FRA I GENITORI non sono mancate espressioni di tensione e di contestazione diretta: «Oggi sono andato a prendere mio figlio in anticipo e domani lo terrò a casa! Però il disagio è tanto – commenta un’altra mamma –. La gente che lavora come fa? I ragazzi poi sono destabilizzati, hanno bisogno di certezze, di un rapporto che dia loro sicurezza. E invece sono continuamente sballottati, e ora addirittura si scarica sui più deboli un deficit evidente della scuola». «Mio figlio ha 14 anni, è in carrozzina, è fra quelli definiti di ‘gravità totale’. L’ho iscritto al Salvemini perché è una scuola-modello in questo ambito. Ha tanti progetti e noi lottiamo insieme al preside perché la cosa si risolva al più presto», commenta un altro genitore che sabato mattina sarà all’incontro già fissato col direttore dell’ufficio scolastico provinciale bolognese Giovanni Schiavone.
CronacaBologna, niente prof di sostegno? Il preside: "Alunni disabili a casa"