Cesena, 30 settembre 2016 - «LA MATERNITÀ per me è una vocazione». Dalle parole ai fatti: la cesenate Milva Iannotta, 48 anni, di figli ne ha quindici. Come una squadra di rugby. E tra un biberon da preparare, una corsa all’uscita da scuola e un appuntamento dal pediatra conduce la sua battaglia per ottenere il bonus per le famiglie numerose. Ma moltiplicato per tre. Il ragionamento è semplice: se l’Inps riconosce un assegno da 500 euro mensili a partire dal quarto figlio (e quello lo avrebbe elargito), allora si paghi anche l’ottavo e il dodicesimo. Così recita il suo decreto ingiuntivo, presentato al giudice di Pace. E per un pelo la signora Iannotta ha sfiorato il poker: al sedicesimo nato la richiesta del bonus sarebbe stata moltiplicata per quattro. Prima è arrivato Matteo, che oggi ha 25 anni. «E lì mi è cambiata la prospettiva», ricorda Iannotta. Poi, in un colpo solo, Luisa, Claudia e Concetta: gemelle 23enni. «E questo, devo dire, non ce l’aspettavamo...», ammette. Da lì in poi tutto in discesa. Stefano ha 21 anni, Gloria ne ha 19, Francesca 17, i gemelli Massimo e Luca 15, Ernesto 13, Virginia 11, Rosa 9, Giulio 7, Gaia 3 e l’ultimo arrivato, Carmelo, è nato a dicembre 2015. «Quando siamo tutti in casa pare di essere in una comune», scherza la super-mamma, che ha seguito il marito nella sua città natale, a Bari. «SEMBRIAMO quelli di Appuntamento sotto il letto, ha presente quel film?». Sì, ci siamo quasi. Henry Fonda in quella pellicola portava in dote dieci figli e la sua compagna, Lucille Ball, altri otto. Ma l’Italia non è l’America anni ’60 e non è un film. C’è da chiedersi come si faccia a campare con una prole di tale enormità. «Mio marito è un ingegnere e devo dire che non possiamo lamentarci del suo stipendio – tenta di dissipare i dubbi Milva Iannotta –. La famiglia dei miei suoceri, poi, è benestante». Inoltre ci sono le detassazioni date dal numero di figli. E un po’ di qua, un po’ di là, la famiglia va avanti, senza enormi rinunce. E senza tate. «Eh, magari! Ne servirebbero due o tre...». Certo quel bonus per le famiglie numerose, moltiplicato per tre, farebbe comodo, «ma non ci fasceremmo la testa nemmeno se non ce lo dessero». Sebbene abbia il profilo da testimonial, Milva Iannotta non parteggia nemmeno per il tanto discusso Fertility day governativo: «È importante investire sulle nascite in Italia, certo. Ma entrare nell’intimità di una coppia è sbagliato».
I figli grandi studiano all’università, i più piccoli, tempo permettendo, fanno sport e attività. E la 48enne? «Faccio la mamma a tempo pieno, ci mancherebbe...». Ma non solo. «Ho avuto il tempo di laurearmi in Scienze Politiche». Si informa, studia, rimane al passo coi tempi, sebbene lei stessa ammetta che «abbiamo una famiglia di quelle che non si vedono più». Il motivo in realtà è semplice, per chi mastica qualcosa di movimentismo cattolico: «Siamo neo-catecumenali, rifiutiamo l’uso della contraccezione», anche quella ‘naturale’ concessa dalla Chiesa. PERSINO la quotidianità, per una famiglia così, è eccezionale. «Abbiamo cinque camere da letto – racconta la 48enne –. Quella mia e di mio marito, dove abbiamo i due neonati, e altre quattro, ovviamente tutte attrezzate con letti a castello». Di auto, incredibilmente, ne hanno soltanto due. «Ma una è un vecchio Chrysler Voyager, ha presente?». Monovolume di un certo peso, che però non basta. «Cerchiamo sempre di non andare nello stesso posto tutti assieme, sennò servirebbe un pullman, o un intero vagone di un treno (ride ndr)». Le vacanze tutti assieme è impossibile farle, «anche se abbiamo una casetta in Salento». E ora che si è arrivati a quindici? «Adesso basta, ci fermiamo». Ma mai dire mai...