Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Riciclaggio, arrestati l'ex pdl Laboccetta e il re delle slot Corallo

Indagati anche Sergio e Giancarlo Tulliani, suocero e cognato di Gianfranco Fini

Amedeo Laboccetta (Ansa)

Amedeo Laboccetta (Ansa)

Roma, 13 dicembre 2016 - Riciclavano in tutto il mondo - secondo le indagini - il mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery per un giro d'affari stimato di oltre 200 milioni di euro. E' l'accusa emersa dall'inchiesta della Procura di Roma su una presunta associazione per delinquere transnazionale. Nei guai è finito anche l'ex parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta, che è stato arrestato così come l'imprenditore Francesco Corallo, soprannominato "re delle slot". L'operazione ha portato a perquisizioni e sequestri da parte delle fiamme gaille di numerosi beni e conti correnti in diversi Stati da parte delle Fiamme Gialle, tra cui Antille, Olanda, Regno Unito, Canada e Francia. Nell'ambito dell'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma sono indagati anche Sergio e Giancarlo Tulliani, suocero e cognato dell'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini.

LA CASA DI MONTECARLO - Nell'inchiesta entra anche la vicenda della casa di Montecarlo, già al centro di una indagine che nel 2010 lambì l'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini. In particolare, secondo quanto accertato dai pm di Roma, Giancarlo Tulliani avrebbe messo a disposizione di uno degli arrestati, Rudolf Baetsen, legato all'imprenditore Corallo, due società offshore per poter far transitare i soldi destinati alle Antille. In base all'impianto accusatorio Baetsen si sarebbe mosso per finanziare l'acquisto dell'appartamento di Montecarlo che era stata di proprietà di Alleanza Nazionale attraverso tre società offshore riconducibili a Giancarlo Tulliani.

LA SPIEGAZIONE DEL PROCURATORE - Giancarlo e Sergio Tulliani "sono indagati per riciclaggio di denaro, che in parte è stato utilizzato per l'acquisto dell'appartamento di Montecarlo", ha spiegato il procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, nel corso della conferenza stampa. Nel 2009, i Tulliani avrebbero ricevuto sui loro conti correnti, secondo l'accusa, una somma complessiva di circa 2,7 milioni, versata in due tranche, da parte di Francesco Corallo, principale indagato dell'inchiesta. Con circa 300mila euro - sempre secondo l'indagine - fu acquistato il famoso appartamento di Montecarlo. I reati contestati sono, a vario titolo, peculato, riciclaggio e violazioni di natura fiscale.