Domenica 2 Marzo 2025
REDAZIONE ECONOMIA

La nostra dieta? Ormai è poco mediterranea: -25% di olio, -7% di frutta, pochissimo pane

All'inizio quella mediterranea era una dieta 'povera': molte verdure, olio, carboidrati, pesce e poche proteine. Ma al giorno d'oggi frutta e verdura, per non parlare del pesce, hanno prezzi proibitivi

Olio d'oliva (Newpress)

Roma, 14 marzo 2015 - All'inizio quella mediterranea era una dieta 'povera': molte verdure, olio, carboidrati, pesce e poche proteine. Ma al giorno d'oggi frutta e verdura, per non parlare del pesce, hanno prezzi proibitivi e la dieta mediterranea è diventata roba da ricchi. Insomma, la crisi ha cambiato le nostre abitudini anche a tavola: meno olio extravergine, meno vino, meno ortofrutta. Ovvio che, messa così, la salute non ci guadagna per nulla.

La spending review forzata cui ci ha costretto la crisi - secondo uno studio Coldiretti - dal 2008 a oggi taglia proprio le cose che fanno bene: crolla il consumo di olio di oliva , riconosciuto unanimemente come elisir i lunga vita, con acquisti in calo del 25% e consumi a persona scesi nel 2014 a 9,2 chili l`anno, dietro la Spagna 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica.  Alziamo anche molto meno il gomito: consumi di vino ridotti del 19%, che adesso si aggirano complessivamente attorno ai 20 milioni di ettolitri. Molto preoccupante è la situazione per la frutta e verdura fresca poiché, per effetto di un calo del 7% i consumi per persona, nel 2014 si sono fermati a poco piu` di 130 chili all`anno che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall`organizzazione mondiale ella Sanità.

Ma soprattutto - precisa la Coldiretti - si è ancora molto distanti da un`altra delle importanti raccomandazioni sugli stili alimentari, che riguarda il numero di porzioni di frutta e verdura assunte ogni giorno: in Italia solo il 18% della popolazione di età superiore a 3 anni consuma quotidianamente almeno 4 porzioni di frutta e verdura. In calo il consumo di pasta anche se gli italiani restano i maggiori consumatori per un quantitativo di circa 26 kg all`anno a persona, che è tre volte superiore a quella di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quella di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quella di un giapponese.  Non è pero` mai stato cosi basso il consumo di pane degli italiani che è sceso nel 2014 al minimo storico per un quantitativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona: dall`inizio della crisi gli acquisti sono praticamente dimezzati.   Per quest'anno è attesa una ripresa dopo che gli acquisti alimentari - sottolinea la Coldiretti - hanno toccato il fondo nel 2014 quando sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981, sulla base dei consumi finali delle famiglie a valori concatenati dell`Istat. A preoccupare è anche il cambiamento nelle scelte dei prodotti da mettere nel carrello se si considera che nel 2014 è solo la spesa low cost nei discount a crescere con un aumento del 2,4% rispetto all`anno precedente.