Roma, 18 febbraio 2016 - In ritardo sui tempi previsti (il concorso doveva essere bandito all'inizio di febbraio), il presidente della Repubblica Mattarella ha firmato nei giorni scorsi il testo della Riforma delle classi di concorso. Senza che sia sistemato questo particolare non può partire il concorso a cattedre destinato a 63.712 docenti della scuola pubblica. L'occasione di vita per moltissimi aspiranti insegnanti e la "fine del precariato" secondo il governo Renzi.
Intanto il Miur fa sapere che è in dirittura d'arrivo la pubblicazione dei bandi del nuovo concorso per insegnanti. Oggi al ministero dell'Istruzione si è svolta una riunione informativa con i sindacati. Restano confermati i 63.712 posti totali, di cui 57.611 comuni (relativi, cioè, alle varie discipline) e 6.101 di sostegno. Nel dettaglio, i posti per grado sono: Infanzia 7.237 (6.933 comuni e 304 di sostegno) Primaria 21.098 (17.299 comuni e 3.799 di sostegno) Secondaria di I grado 16.616 (15.641 comuni e 975 di sostegno) Secondaria di II grado 18.255 (17.232 comuni e 1.023 di sostegno). A questi si aggiungono 506 posti relativi a tutti i gradi di istruzione che saranno banditi sulla nuova classe di concorso A023, quella per l'insegnamento dell'italiano come lingua seconda. Confermato anche che i bandi saranno tre - per infanzia e primaria, secondaria di I e II grado, sostegno (quest'ultimo del tutto inedito) - e confermata l'assenza della prova preselettiva. Si comincia con lo scritto, che si svolgerà interamente al computer e che prevede 8 domande sulla materia di insegnamento di cui 2 in lingua straniera (inglese, francese, tedesco o spagnolo, inglese obbligatorio per la primaria). I quesiti saranno: 6 a risposta aperta (di carattere metodologico e non nozionistico) e 2 (quelle in lingua) a risposta chiusa. Le due domande in lingua prevedono, in particolare, cinque sotto-quesiti, ciascuno a risposta chiusa. Il candidato dovrà dimostrare di avere un livello di competenza pari almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue. Lo scritto avrà una durata di 150 minuti. Sono invece previsti 45 minuti per l'orale: 35 per una lezione simulata e 10 di interlocuzione fra il candidato e la commissione. Nella valutazione dei titoli si valorizzeranno i titoli abilitanti, il servizio pregresso, il dottorato di ricerca, le certificazioni linguistiche. Le funzioni per l'iscrizione al concorso saranno aperte alla fine del mese in corso. Il Miur sta predisponendo un mini-sito web dedicato al concorso (disponibile al momento della pubblicazione dei bandi) dove si potranno reperire le informazioni utili e da cui si potrà accedere direttamente alla domande di partecipazione al concorso.
Nel frattempo, come dicevamo, sono state ridotte le 168 classi di concorso che saranno portate a 116 (anche se dovevano essere ancora di meno ma i numeri sono stati implementati da aggiustamenti successivi). Inoltre ci saranno 13 nuove classi di concorso: 11 riguardano le discipline musicali, coreutiche e tecnica della comunicazione. Le ultime due sono per gli insegnanti tecnico pratici. Alla fine il modello dovrà risultare profondamente mutato e aderente al progetto della Buona Scuola varato dal governo. Ma si sa già che saranno necessari ulteriori ritocchi.
Le materie di insegnamento saranno divise in otto grandi contenitori dentro i quali dovrebbero confluire discipline contigue, non senza polemiche per le possibili ricadute sulla didattica. Si attende, adesso, il passaggio alla Corte dei Conti e quindi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
La revisione delle classi di concorso è motivo di grande ansia per i docenti sia per quanti sono già assunti a tempo indeterminato che poi dovranno divenire titolari della nuova classe risultata dall'accorpamento, che dagli insegnanti abilitati che si apprestano a partecipare al concorso a cattedra.
I tempi, come dicevamo, sono slittati in avanti e, secondo quanto denuncia l'Anief, il Miur è alle prese con diversi problemi concreti come quello di reperire le 10.000 aule informatiche necessarie ad ospitare i docenti che prenderanno parte alla prova. Le stime della vigilia, infatti, parlano di circa 200.000 candidati che concorreranno per le 63.712 cattedre in palio. Proprio per l'elevato numero dei aspiranti gli spazi devono essere adeguati e per il Ministero è una bella grana da sbrogliare. Una cosa, però, Giannini vede come ben chiara: i tempi. "Ad aprile ci saranno le prove scritte, a luglio gli orali. A settembre, come ogni anno, inizia la scuola e per allora le cose che stiamo facendo saranno concluse". Parola di ministro dell'Istruzione.