Giovedì 4 Luglio 2024

Ugo Tognazzi, 25 anni fa ci lasciava l'irresistibile 'Conte Mascetti'

Il piccolo schermo ricorda Ugo Tognazzi a 25 anni dalla scomparsa con varie programmazioni. Attore, regista, sceneggiatore teatrale, cinematografico e televisivo italiano, è stato uno dei grandi della commedia all'italiana. Indimenticabile nelle trilogie di 'Amici Miei' e 'Il vizietto'

Ugo Tognazzi nella scena della 'supercazzola al viglie' di 'Amici miei' (Ansa)

Ugo Tognazzi nella scena della 'supercazzola al viglie' di 'Amici miei' (Ansa)

Cremona, 26 ottobre 2015  -  Per il  25esimmo anniversario della morte di Ugo Tognazzi la tv gli rende omaggio. Grande attore protagonista di 150 film, tra i maggiori interpreti della commedia italiana, emblema delle vizi e delle virtù dell'Italia del dopoguerra, i suoi film saranno proposti su diversi canali tv. 

Attore, regista, sceneggiatore teatrale, cinematografico e televisivo italiano, con Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi fu uno dei "mostri" della commedia all'italiana. Ugo Tognazzi nasce a Cremona il 23 marzo 1922. Vive l'infanzia girando al seguito della famiglia per varie città, il padre era, ispettore di una società di assicurazioni. Nel 1936 torna nella sua Cremona e a 14 anni inizia a lavorare come  come operaio nel salumificio Negroni, e nel dopo lavoro recita. Il debutto in teatro in realtà lo fece al Donizetti di Bergamo, a soli quattro anni. Durante la seconda guerra mondiale viene chiamato alle armi e si dedica con impegno a organizzare spettacoli di varietà per i commilitoni.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre ritorna a Cremona dove lavora come archivista e fa parte per un breve periodo delle Brigate Nere. Nel 1945 la passione per lo spettacolo lo induce ad abbandonare il lavoro e trasferirsi a Milano. 

Ha la fortuna di partecipare a una serata per dilettanti al Teatro Puccini, e si mette in mostra tanto da ottenere una scrittura con la compagnia teatrale di Wanda Osiris. Nel 1950 esordisce al cinema con un film diretto da Mario Mattòli, I cadetti di Guascogna, al fianco di Walter Chiari. L'anno seguente conosce Raimondo Vianello con cui forma una coppia comica di grande successo che dal 1954 al 1960 lavora per la neonata Rai Tv.

Il successo con Vianello arriva dal programma di varietà Un due tre: la comicità più popolaresca e sanguigna di Ugo e quella più raffinata e "inglese" di Raimondo si sposano alla perfezione e con ottimi risultati comici. 

Ugo ritaglia spesso per i suoi personaggi battute in dialetto cremonese. Leggendarie sono quelle, numerose, contenute nel film La marcia su Roma (1962) di Dino Risi. Nella pellicola che lo lancia nel cinema satirico, Il federale (1961) di Luciano Salce, il suo personaggio è di Azzanello, piccolo paese in provincia di Cremona.

Negli anni sessanta Tognazzi si dedica alla commedia all'italiana a cui dà un apporto molto personale giocando sulle sue origini: a metà strada dalla industriale Milano e dalla godereccia Bassa Padana di Cremona, Piacenza e Modena. I suoi personaggi sono perlopiù emiliani, anzi più specificamente parmigiani.  Diretto prima da Alberto Bevilacqua ne La Califfa, del 1971 e in Questa specie d'amore, del 1972, e poi da Bernardo Bertolucci La tragedia di un uomo ridicolo, nel 1981, e che gli vale a Tognazzi la Palma d'Oro al Festival di Cannes come miglior attore protagonista.

Indimenticabile nelle trilogie di Amici miei, di Mario Monicelli (1975, 1982, 1985), e Il vizietto (1978, 1980, 1985), che hanno grande successo di pubblico. Ugo si cimenta anche dietro la cinepresa in cinque film: Il mantenuto, 1961; Il fischio al naso, 1966; Sissignore, 1968; Cattivi pensieri, 1976; I viaggiatori della sera, 1979.

Negli anni ottanta si dedica soprattutto al teatro, recitando in Sei personaggi in cerca d'autore a Parigi (1986), L'avaro (1988) e M. Butterfly (1989, con Arturo Brachetti).

Ma le sue grandi passioni sono la cucina, e le donne. Grandi amicizie con Vittorio Gassman, Paolo Villaggio, Luciano Salce e Mario Monicelli. Nel 1954 s'innamora di una ballerina inglese d'origini irlandesi della sua rivista, Pat O'Hara dalla quale ebbe il figlio Ricky, divenuto a sua volta attore e regista. I due si sposano ma la storia finisce nel 1961. Quell'anno conobbe Margarete Robsahm, attrice norvegese con cui lavora ne Il mantenuto, che sposa nel 1963, e l'anno seguente nasce Thomas, oggi produttore e regista. Con Margarete Ugo vive tre anni, di cui uno tra l'Italia e la Norvegia.

Ma l'amore della vita lo trova nel 1965, è Franca Bettoja: è anche lei attrice, bella e raffinata. Ma è soprattutto donna intelligente e generosa, che non solo sa rimanergli accanto fino alla fine, ma sa anche tenere assieme una famiglia allargata, per cui rinuncia a recitare. Ugo la sposa Franca nel 1972, a Velletri. Dalla loro relazione nascono due figli: Gianmarco Tognazzi nel 1967, anche lui attore, e Maria Sole Tognazzi nel 1971, regista. 

Negli ultimi anni soffre di depressione, male che condivise con l'amico Gassman, e morì improvvisamente, nel sonno, il 27 ottobre 1990 a Roma per un'emorragia cerebrale. E' sepolto a Velletri. Maria Sole gli ha dedicato un documentario: Ritratto di mio padre.