Sabato 6 Luglio 2024

Garrone con 'Il Racconto dei racconti' sfida il colossal fantasy, e vince / VIDEO

Il regista italiano sfrutta i racconti seicenteschi in napoletano di Giovanbattista Basile e svela un mondo fantastico fatto di re e regine, incantesimi e streghe, orchi e mostri, draghi e animali fatati, sfide e prove di coraggio. Una lezione alle grandi produzioni anglosassoni di Andrea Martini

Dal film di Matteo Garrone 'Il Racconto dei racconti' (da youtube)

Dal film di Matteo Garrone 'Il Racconto dei racconti' (da youtube)

Bologna, 8 maggio 2015 - Finalmente cinema. Cinema italiano che non si abbandona alle facezie della commedia provinciale, ma nemmeno si chiude nell’autocompiacimento intellettuale secondo la classica antinomia nazionale. Da troppo tempo aspettavamo una prova di coraggio, e di estro come questa, non rivolta a piccole élite ma alla più vasta delle platee internazionali che il nostro cinema non raggiunge più da tempo. A vincere la sfida e ottenere il risultato sperato è Il racconto dei racconti ultimo film di Matteo Garrone, il nostro regista di maggior talento visivo e di più libera ispirazione.

Re e regine, incantesimi e streghe, orchi e mostri, draghi e animali fatati, sfide e prove di coraggio. Orrido e sublime, macabro e ironico. La fiaba torna regina dello schermo. Ma la novità è che vi torna sotto l’egida della cultura mediterranea da tempo negletta nell’ambito del fantasy. Il merito di questa resurrezione va al regista romano ( L’imbalsamatore, Gomorra, Reality) che ama il rischio e cambia genere e stile a ogni prova, mostrando quella curiosità che è alla base della creatività moderna in ogni campo. Al principio stanno i racconti di Giovanbattista Basile (Il cunto de li cunti o Pentamerone) scritti in lingua napoletana nella prima metà dei seicento e vero capolavoro (dimenticato) della nostra letteratura che è alla base delle fiabe dei Grimm di Perrault. 

Pescando nell’immaginario fiabesco di Basile, ricco e straccione, reale e magico, in cui mondi popolari e principeschi convivono, Garrone ha inventato, avvalendosi del supporto visivo offerto dalla serie di Capricci di Goya, il fantasy cinematografico mediterraneo. (Qualche traccia è riscontrabile nel cinema di Alex de la Iglesia). Cinema italiano quindi che rivaleggia, sovrastandolo, con le terre di mezzo, con gli anelli e con la progenie di Narnia. Tre donne sono al centro di una vicenda intrecciata abilmente sulla base dello loro avventure. La figlia del re di Almomonte (Toby Jones) che attende inutilmente che il padre possessivo la dia in sposa a un cavaliere; una regina (Salma Hayek), divenuta madre per il prodigioso potere di un cuore di drago marino, che teme di perdere il figlio; una vecchia avvizzita, per magia, fa innamorare di sé il Re Di Roccaforte (Vincent Cassel). Emozioni, sorprese, paesaggi incantati e pur verissimi, metamorfosi a non finire, sono il tessuto su cui poggia l’estro di Garrone finalmente pronto a riconoscere e sfruttare la natura artificiosa del cinema. 

L’incanto dei quadri ci ricorda la vecchia passione del regista che usa la tavolozza digitale dei colori con vena autentica. Il resto lo fanno gli effetti per lo più naturali (una pulce gigante un drago marino sono memorabili) e la fotografia firmata da Peter Suchitizky ( al suo attivo molti film di Cronemberg e un episodio di Guerre stellari) Il Racconto dei racconti è girato in una lunga teoria di stupendi luoghi italiani ma in inglese ( anche l’italiano moderno avrebbe comunque tradito il napoletano barocco del seicento) e questo suscita qualche perplessità in alcuni critici seriosi. Non date loro retta. Il film di Garrone è una gioia degli occhi e della mente. E’ dedicato ai piccirilli ma piacerà a tutti e in ogni lingua. Il film esce nelle sale italiane giovedì 14 maggio in contemporanea con l’anteprima del festival di Cannes in cui è in concorso (con Moretti e Sorrentino) e da cui tornerà, probabilmente, con un premio.

di Andrea Martini 

IL TRAILER UFFICIALE