Roma, 10 dicembre 2015 - Chiamata in causa, Maria Elena Boschi non le manda a dire. Alle accuse più o meno velate di Matteo Salvini al governo di favoritismo nei confronti di Banca Etruria, una delle banche 'salvate' dal governo al centro della bufera sollevata dal suicidio del pensionato di Civitavecchia, e dove lavorava il padre del ministro, la Boschi ribatte: "Sento tante polemiche di esponenti dell'opposizione ma quando si trattava di fare queste scelte in Europa loro non erano in Parlamento ma in qualche trasmissione televisiva". Così, il ministro delle Riforme alla presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa 'Donne d'Italia', riferendosi senza tanti misteri al leader del Carroccio, oggi ad Arezzo, per la manifestazione davanti alla sede di Banca Etruria a sostegno degli ex obbligazionisti.
Salvini parlando a svariati microfoni ha tirato fuori il 'babbo' del ministro, e lei usando gli stessi mezzi risponde: "Mio padre è stato vicepresidente" di Banca Etruria" per 8 mesi fino a quando il governo ha commissariato la banca: il governo non fa favoritismi o leggi personali". Poi il ministro continua: "Mio padre è una persona perbene, sento disagio perché è finito sulle cronache non per quello che fa ma perché è mio padre". Sul piano politico, invece, la Boschi non sente nessun disagio "perché il nostro governo è intervenuto per evitare che quattro banche chiudessero". "Queste quattro banche - afferma il ministro - avranno un futuro ridimensionato, ma avranno un futuro. Abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto e potevamo fare".
Tornando a parlare della sua famiglia poi Maria Elena Boschi aggiunge: "E' molto solida, affronteremo questo momento rimanendo uniti".