Gli esperti del mercato dei superalcolici ne sono convinti: il trend del 2017 prevede che la vodka si beva pura, al massimo con pochissimi ingredienti al di là della ricetta base, quella che richiede la distillazione dei cereali oppure degli amidi della patata.
Come sempre, in questi casi, le previsioni devono essere verificate alla prova dei fatti e di nazione in nazione, perché un conto è la previsione a livello globale, altro discorso è capire come ogni singolo paese risponderà a quello che sta accadendo nelle grandi capitali del beverage.
Si tratta però di una congettura che poggia su alcune solide basi: prima di tutto il conclamato calo della vodka aromatizzata, soprattutto nelle varianti più estreme come quella alla pancetta oppure al salmone affumicato. Inoltre, la crescente affermazione dei distillati di qualità sta portando a una riscoperta dei produttori artigianali, che spesso sono molto rispettosi della tradizione e che nel caso della vodka puntano con decisione sulla sua versione più pura.
Il vantaggio, per noi consumatori, è che dovrebbe essere progressivamente più semplice imbattersi in una vodka fatta con tutti i crismi, senza doverla cercare per forza con il lanternino e all'interno delle rare mecche del buon bere. Una seconda conseguenza è che probabilmente anche le ricette più creative saranno frutto di un lavoro più accorto: un esempio possibile è quello offerto da Oak by Absolut, una vodka che prevede l'infusione in botti di quercia in modo da stuzzicare l'interesse dei consumatori che solitamente si orientano sui whisky.
Giovedì 21 Novembre 2024
ArchivioVodka, basta con l'aromatizzata. Il nuovo trend la vuole pura