Giovedì 31 Ottobre 2024

Tutti pazzi per il cognac, ma perché?

Il mercato globale del cognac è in crescita e sta conquistando anche paesi nei quali non era diffuso: cos'è questo distillato e come mai sta piacendo così tanto?

Foto: fcafotodigital/iStock

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Il cognac piace e le esportazioni nel mondo sono in netta crescita: è quanto emerge dagli ultimi dati riguardanti il settore dei distillati. Diventerà insomma sempre più facile trovare una bottiglia di questa acquavite nei bar e nei ristoranti: un'ottima occasione per (ri)scoprire questa perla della tradizione enogastronomica francese. COGNAC: COS'È? Per prima cosa, stiamo parlando di un'Appellation d'origine controlée (AOC), etichetta con la quale la legislazione francese identifica e protegge i prodotti tipici di una determinata zona geografica. È l'equivalente della nostra DOC, insomma. Il cognac può essere prodotto esclusivamente in alcune aree della Francia centroccidentale, utilizzando vitigni bianchi locali e seguendo un preciso metodo di produzione. Riassumendo, e senza entrare nello specifico, il mosto ricavato dalla spremitura dei grappoli viene sottoposto a una doppia distillazione. Successivamente, il liquido affina in barrique di quercia francese per un minimo di due anni. L'INVECCHIAMENTO IN BOTTE A seconda degli anni di affinamento, al cognac viene assegnata una denominazione: De Luxe o VS (che sta per Very Special) se invecchia per almeno due anni; Réserve o VSOP (Very Special Old Pale) se gli anni sono almeno quattro; XO (eXtra Old) se sono almeno sei. Queste tre denominazioni sono quelle riconosciute a livello legislativo: ne esistono però alcune legate alla tradizione e diffuse in commercio. Per esempio Napoléon, che indica un affinamento intermedio fra VSOP e XO, e termini riferiti a invecchiamenti molto lunghi, come Vieille Réserve, Hors d'age oppure Extra (un cognac può trascorrere anche sessant'anni in botte). L'ANDAMENTO DEL MERCATO I dati più recenti certificano una crescita del consumo cognac pari al 10,2% rispetto all'annata 2015/2016, che già era andata più che bene: cifra che si riferisce all'intero mercato mondiale e che vede negli Stati Uniti il paese in cui il boom è più evidente. In generale, però, la tendenza è positiva in tutte le nazioni e si registra pure un'affermazione in zone come il Sud Africa e i Caraibi, nelle quali precedentemente non era presente in modo significativo – si tratta di mercati importanti, perché da quelle parti il settore dei distillati è in forte crescita e agganciare il trend è un fatto positivo. PERCHÉ STA TORNANDO DI MODA? Rispondere a questa domanda è difficile, perché l'andamento del mercato degli alcolici ha sempre un quid di imprevedibilità. Gli esperti concordano però nel ritenere che la chiave di volta è stata la capacità dei produttori di cognac di restare fedeli al loro marchio, anche quando era meno popolare e poteva esserci la tentazione di diversificare o ibridare in cerca di nuovi clienti. Inoltre, la qualità media dei cognac in circolazione si è mantenuta piuttosto alta, elemento che nell'ambito dell'enogastronomia paga parecchio. COSA ASSAGGIARE L'offerta è molto ampia e in Italia è possibile trovare numerosi cognac diversi. Dovendo consigliare bottiglie che vale assolutamente la pena di provare, i nomi che non possono mancare sono questi (tutti premiati a livello internazionale): Cognac Roullet VSOP Grande Champagne, Richekieu XO, Delamain Cognac XO e Club Cigare XO Grande Champagne. Leggi anche: - Puni, il whisky italiano che conquista l'Inghilterra - L'esclusiva tequila del regista Guillermo del Toro - Il gin con dentro pezzi di Harley-Davidson