Venerdì 22 Novembre 2024

La birra probiotica che fa bene all'intestino

Un team di scienziati ha messo a punto una birra che contiene microrganismi con riconosciuti effetti benefici per l'organismo

Sorseggiare birra (Crocchioni)

Sorseggiare birra (Crocchioni)

Nel mondo ci sono birre per ogni tipo di palato. Ma ora dall'oriente ne arriva una che potrebbe addirittura fare bene: i ricercatori della National University of Singapore hanno infatti prodotto una birra che contiene un organismo probiotico in grado di migliorare la salute dell'intestino, nonché di dare (forse) manforte al sistema immunitario. BREVE RIASSUNTO: COSA SONO I PROBIOTICI Quella dei probiotici è una "moda" molto in voga nell'industria alimentare. Si tratta di microrganismi presenti o aggiunti al cibo in quantità adeguata che, una volta ingeriti, riescono ad arrivare vivi e proliferare nell'intestino, conferendo benefici fisiologici che rientrano nei criteri dettati da FAO e OMS. UNA RICETTA SPECIALE I probiotici abbondano soprattutto nei latticini, ma sono una frontiera ancora poco esplorata nell'industria della birra. Una delle ragioni principali risiede nel luppolo, il cui contenuto di alfa acidi limita la crescita e la sopravvivenza di questi microrganismi. Dopo nove mesi di lavoro, spesi alla ricerca del processo di fermentazione ideale, il team di Singapore è riuscito a mettere a punto una birra con una gradazione del 3,5%, che include un numero sufficientemente elevato di probiotici vivi. I POSSIBILI VANTAGGI DI UNA BIRRA PROBIOTICA Nella loro ricetta gli scienziati hanno utilizzato un ceppo di Lactobacillus paracasei (L26), un batterio isolato dall'intestino dell'uomo con riconosciute proprietà probiotiche. Ad esempio è in grado di inibire il patogeno noto come Salmonella enterica, le cui sottospecie sono responsabili di gastroenterite e febbre tifoide. Più in generale, ci sono prove che legano l'attività dei probiotici a effetti benefici per i sistema immunitario, ma al momento i pareri all'interno della comunità scientifica sono controversi. L'equipe di Singapore si è comunque portata avanti e ha protetto con un brevetto la sua birra, nell'ottica di una futura commercializzazione.