Mercoledì 17 Luglio 2024

Il Pino Nero dell'Oltrepò Pavese

All'interno della Tenuta di Rocca de' Giorgi, i conti Vistarino coltivano un vitigno nobile, il Pinot Nero, e producono tre bottiglie che vale la pena di assaggiare

I vigneti della Tenuta di Rocca de' Giorgi – Foto: contevistarino.it

I vigneti della Tenuta di Rocca de' Giorgi – Foto: contevistarino.it

È un dato di fatto che il luogo in cui viene coltivata una vigna, con il suo terreno e il suo clima, influisce grandemente sul vino che sarà prodotto dall'uva. Ci sono però vitigni molti più sensibili di altri all'influenza del territorio: quello più sensibile di tutti è il Pinot Nero, originario della Francia ma trapiantato anche in altre zone del mondo. Ad esempio nell'Oltrepò Pavese, presso la Tenuta di Rocca de' Giorgi, situata nell'omonimo comune in provincia di Pavia. Qui il conte Augusto Giorgi ha importato il vitigno del Pinot Nero nel 1850, avviando una produzione di cui oggi è responsabile la figlia Ottavia. L'idea che ha avuto quest'ultima è semplice: siccome il Pinot è estremamente sensibile ai minimi cambiamenti del cosiddetto terroir, lei ha selezionato tra aree differenti dalle quali ricavare tre diversi Pinot Nero, ognuno con caratteristiche proprie. Insomma, tre bottiglie che, degustate insieme, rappresentano un ottimo modo per comprendere in che modo questo pregiato vitigno cambi di collina in collina. I nomi dei tre vini sono: Pinot Nero Pernice (lo storico cru di Vistarino), Pinot Nero Tavernetto e Pinot Nero Bertone, che ha conquistato tre bicchieri dell'autorevole guida del Gambero Rosso 2017. In tutti questi casi, l'annata che si trova ora sul mercato è quella del 2013.