Il consumo di latte vegetale, conosciuto anche come latte alternativo, è in costante crescita, in Italia come nel mondo: è quanto emerge da uno studio di Euromonitor International, il principale fornitore al mondo di ricerche indipendenti sull'andamento dei mercati legati a prodotti come a servizi.
DI CHE CIFRE STIAMO PARLANDO?
A livello mondiale, la crescita è trascinata da Cina e Stati Uniti, che da soli coprono il 70% del mercato e dunque contribuiscono in maniera sostanziale agli 8,7 miliardi di dollari del suo valore attuale. Gli analisti fotografano la situazione sostenendo che se nel 2002 il fatturato delle bevande alternative al latte rappresentava il 5% del totale, è presumibile che nel 2021 avrà raggiunto il 20%. All'interno di questo quadro, ci sono alcuni paesi nei quali il consumo è in netto ed evidente aumento: per esempio il Vietnam, i Paesi Bassi e anche l'Italia.
L'ITALIA VEGETALE
Secondo gli esperti di Euromonitor International, "agli italiani il latte alternativo piace sempre di più ed entro il 2021 l'Italia sarà il settimo paese al mondo tra i più affezionati ai latti proteici vegetali, superando tedeschi e olandesi. Il 14% degli italiani si dichiara vegetariano e il latte alternativo è apprezzato per diversi fattori, da un lato l'aspetto salutistico e dall'altro il rispetto per gli animali e l'ambiente".
SEMPRE PIÙ VARIETÀ
Un tempo parlare di latte vegetale significava parlare di latte di soia, in molti casi l'unico facilmente reperibile sul mercato. Oggi la situazione è cambiata e all'incremento del consumo corrisponde a una diversificazione dell'offerta: accanto ai già molto diffusi latti di mandorle, cereali, cocco e noci troviamo quelli di riso, avena, nocciole. E tra poco non sarà difficile gustare anche quelli di legumi e semi vari, ad esempio quelli di piselli o di canapa.
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Giovedì 21 Novembre 2024
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