In molti casi siamo di fronte a una vera e propria dipendenza: l’utilizzo dello smartphone e dei tablet è all’ordine del giorno e se gli adulti possono - non sempre con successo - darsi dei limiti, la fascia più a rischio resta quella degli adolescenti. Il cellulare per loro è diventato infatti una vera e propria estensione della mano e starne senza è impossibile. I genitori però devono stare attenti all’eccessivo utilizzo, che porta con sé diverse conseguenze: una su tutte il calo della vista.
LA RICERCA SULLA VISTA
Occhi secchi, bruciore, senso di fastidio: un disturbo oggi frequente persino nei bambini, che forzano la vista davanti agli schermi, in una vita all'insegna del passaggio continuo da video a cartoni, da chat a giochi. Le palpebre si sbattono meno, lo sguardo è impalato e piano piano l’occhio si affatica. Una ricerca svolta dal College of Medicine della Chung Ang University Hospital di Seul su un campione di più di 900 bambini dai 7 ai 12 anni, ha evidenziato che il 6,6 % del piccoli ha la sindrome dell’occhio secco e di questi il 97% usa assiduamente lo smartphone. I più soggetti? I bambini che abitano in città, abituati alla vita casalinga più di quelli delle zone rurali.
FUORI CASA È MEGLIO
Proprio l’aria aperta è la soluzione migliore per i bambini: quelli esaminati dallo studio che non riferivano fastidi agli occhi usavano il telefono al massimo 36 minuti al giorno (contro le 2 o 3 ore degli altri) e spendevano molto più tempo fuori casa, a giocare e divertirsi in attività più tradizionali. Cosa possiamo fare dunque come genitori per migliorare la situazione? Dare dei limiti di tempo e di utilizzo e far sì che, nei momenti liberi dalla scuola e dagli impegni quotidiani, i ragazzi tornino all’abitudine di dedicarsi a giochi che includano un impegno fisico, tra sport, parchi e amichetti.
Giovedì 21 Novembre 2024
ArchivioSmartphone e adolescenti: attenzione alla vista