Prevenire è meglio che curare, dice l'adagio popolare. Ma se parliamo di prevenzione cardiovascolare, allora noi italiani abbiamo un po' di strada da fare.
LA SITUAZIONE
Durante il mese di settembre 2016, in occasione del mese del cuore, il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, con il sostegno di Danone, ha effettuato uno screening su 1200 persone, di età compresa fra i 18 e i 90 anni, per capire quanto ne sapessero di prevenzione cardiovascolare e cosa facessero concretamente per prevenire i disturbi dell'apparato cardiocircolatorio. Gli studiosi hanno anche valutato i dati riguardanti 26.000 utenti che si sono registrati al portale alcuoredelproblema.it e si sono messi alla prova in un test di autovalutazione che riguardava i 7 principali fattori di rischio cardiovascolare ossia pressione arteriosa, indice di massa corporea, colesterolo, dieta equilibrata, esercizio fisico, fumo e glicemia.
LA PREVENZIONE È IMPORTANTE, MA...
Dall'analisi dei dati è emerso che gli italiani si sottopongono volentieri ai check up gratuiti per valutare il loro stato di salute, ma sottovalutano ancora largamente l'importanza dei controlli periodici ai fini della prevenzione. Non a caso 2 persone su 3 non avevano eseguito alcun controllo dei loro livelli di colesterolo durante l'ultimo anno. Fra questi pazienti, la metà non sapeva di avere una colesterolemia fuori norma, con valori ematici superiori ai 200 mgdl.
Fra le persone valutate, il 61% è risultato possedere una pressione arteriosa al di sopra dei range di normalità (ovvero 120-80 mmHg) e il 56% è risultato anche in sovrappeso. Dai dati è emerso che a poter contare su valori di colesterolo nella norma sono state le persone fisicamente attive e abituate a consumare una dieta equilibrata. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, inoltre, sono ancora molti i fumatori: il 24% degli interpellati ha dichiarato di non riuscire ad abbandonare il vizio del fumo, nonostante la consapevolezza che rappresenti un importante fattore di rischio capace di mettere in pericolo la salute del cuore.
... OCCORRE MAGGIORE SENSIBILIZZAZIONE
Il professor Francesco Landi, docente universitario e geriatra, da anni impegnato sul piano scientifico e didattico su temi legati alla prevenzione e all'identificazione dei fattori associati a una longevità di successo, tiene a precisare che: "L'interesse degli italiani nei confronti della prevenzione cardiovascolare è alta, ma è necessario diffondere ulteriormente la conoscenza dei 7 fattori di rischio, raggiungendo tutte le fasce di età".
Sabato 23 Novembre 2024
ArchivioUn italiano su due non fa prevenzione cardiovascolare