Un recente studio americano ha analizzato i benefici della meditazione ed è giunto alla conclusione che se praticata con costanza può effettivamente indurre cambiamenti nel cervello delle persone e influire positivamente sulla loro salute.
La ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori americani appartenenti a diverse università, è stata pubblicata sulla rivista Biological Psychiatry e rappresenta la conferma di alcune credenze tradizionali che però non erano mai state sottoposte al metodo scientifico. I supposti benefici della meditazione, pratica in continua crescita negli ultimi decenni, sono tanti. Si pensa che meditare aiuti a ridurre lo stress, ma anche i rischi di insorgenza di alcune patologie, così come possa contribuire a migliorare le prestazioni cognitive e a innalzare lo stato generale di benessere. Finora però si è parlato più spesso di monaci buddisti, campione poco rappresentativo per il cittadino comune, che di analisi scientifiche.
Ora per la prima volta un team accademico ha affrontato la questione, dimostrando come i benefici della meditazione sono concreti e notevoli.
LO STUDIO
Si parte dal presupposto che meditare richieda uno stato mentale aperto e ricettivo, senza pregiudizi, spiega il ricercatore che ha condotto lo studio, J. David Creswell, direttore dello Health and Human Performance Laboratory alla Carnegie Mellon University.
Creswell ha così reclutando 35 fra uomini e donne disoccupati e sotto stress. Li ha sottoposti a costante monitoraggio del sangue e scansione del cervello. A metà dei soggetti sono state insegnate le tecniche di meditazione mindfulness; gli altri hanno seguito una finta meditazione focalizzata sul relax e la distrazione dallo stress. Il primo gruppo si è concentrato sulle sensazioni corporee, anche quelle spiacevoli, il secondo è stato spinto a ignorare il corpo e cercare di svagarsi con battute si spirito.
EFFETTO PROLUNGATO
Dopo tre giorni di sedute di questo tipo, tutti i partecipanti hanno raccontato di sentirsi più leggeri e pronti ad affrontare lo stress della ricerca del lavoro. Le scansioni cerebrali hanno però mostrato differenze significative solo in chi aveva partecipato alla meditazione mindfulness: in questi soggetti si sono registrate maggiori attività di comunicazione tra le zone del cervello che erano sottoposte a stress e quelle correlate al relax. E 4 mesi dopo il test, le persone sottoposte a mindfulness, anche quelle che non sono andate avanti a meditare, hanno fatto registrare una presenza minore nel sangue di un marcatore legato alla risposta infiammatoria.
Secondo l'equipe di ricercatori, i cambiamenti nel cervello indotti dalla meditazione hanno contribuito alla riduzione della infiammazione nel sangue, dimostrando l'effetto concreto della vera meditazione. In realtà resta da scoprire il meccanismo in cui agisce la mindfulness, così come ancora oscuro è quanto tempo di debba dedicare a questa attività per trarne benefici.