Martedì 5 Novembre 2024

I lemuri sono sempre più vicini all'estinzione: ecco perché

Secondo un nuovo report i lemuri dalla coda ad anelli rischiano seriamente di sparire dal nostro pianeta

Un esemplare di lemure catta (Foto: Pexels/Pixabay)

Un esemplare di lemure catta (Foto: Pexels/Pixabay)

I film d'animazione della serie Madagascar hanno regalato ai lemuri una popolarità che nel regno animali è forse paragonabile solo a quella degli adorabili panda. Tuttavia, la simpatia suscitata da questi primati non servirà a salvarli dal pericolo d'estinzione, che secondo il nuovo report Primates in Peril: The world’s 25 most endangered primates 2016-2018 è sempre più imminente. SPIRITI DELLA NOTTE I lemuri (Lemuriformes) sono un infraordine dei primati che in natura vivono esclusivamente in Madagascar e in alcune isole adiacenti. Devono il loro nome alla parola latina "lemures", che significa "spirito della notte", chiaro riferimento a quegli occhi apparentemente spiritati che, in realtà, sono un adattamento evolutivo alla vita notturna. In totale sono state classificate circa un centinaio di specie, ma la più famosa è il lemure dalla coda ad anelli (lemure catta), unico rappresentante del genere Lemur. SEMPRE DI MENO Le stime approssimative dicono che due decenni fa in Madagascar si contavano centinaia di migliaia di lemuri dalla coda ad anelli. Ora, il nuovo censimento li relega invece nella poco invidiabile lista dei primati a rischio estinzione, registrando la presenza di appena 2500-3000 esemplari allo stato libero. "La situazione è così drammatica che abbiamo sentito il dovere di evidenziarla", ha detto Christoph Schwitzer, coordinatore dello studio e figura di spicco della Bristol Zoological Society, "Si tratta di un primate frequente negli zoo, ma fortemente penalizzato nel suo habitat naturale". PERCHÉ I LEMURI STANNO SCOMPARENDO? Tra le cause principali del declino del lemure, dice Schwitzer, c'è l'estrema povertà del Madagascar, che ha trasformato questo animale in una fonte di cibo per la popolazione. Un altro fattore chiave è la deforestazione, legale e non, che ha portato una drastica riduzione dello spazio di sopravvivenza del primate.

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