Mercoledì 25 Dicembre 2024

Ecco i topolini venuti dallo spazio

Un gruppo di ricercatori giapponesi ha fatto nascere dei cuccioli di topo sani usando degli spermatozoi che hanno passato nove mesi a bordo della ISS

Topi da laboratorio in una foto AFP

Degli spermatozoi che hanno trascorso nove mesi nello spazio sono stati utilizzati per far nascere dei topolini, che sono venuti alla luce e poi cresciuti senza problemi di salute. L'esperimento, condotto da un team di ricercatori giapponesi, fornisce alcune risposte riguardo la possibilità che in futuro i mammiferi, e quindi anche l'uomo, possano riprodursi all'interno di una colonia spaziale. Chissà, magari sul pianeta Marte. NOVE MESI NELLO SPAZIO Tra agosto 2013 e maggio 2014, il gruppo guidato da Teruhiko Wakayama, biotecnologo dell'Università di Yamanashi, ha spedito alcuni campioni di sperma di topo a bordo della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Il materiale biologico era stato sottoposto a un processo comunemente noto come liofilizzazione, che combina tecniche di essiccamento e congelamento. In tutto, il campione è rimasto in orbita 288 giorni ed è stato colpito da una quantità di radiazioni cosmiche 100 volte superiore a quel che avviene sulla superficie terrestre. DANNI CONTENUTI Una volta tornato sulla Terra, lo sperma è stato comparato con dei campioni di controllo che, nello stesso arco di tempo, erano stati conservati in laboratorio. Il confronto ha evidenziato alcuni lievi danni a carico del DNA degli spermatozoi "spaziali". Tuttavia, una volta reidratato (con un processo che attualmente non funziona con lo sperma umano), il materiale biologico è stato impiegato per fecondare delle femmine di topo, le quali hanno attraversato una gestazione priva di complicazioni e infine partorito dei cuccioli vivi. TOPOLINI SPAZIALI Lo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, riporta che i tassi di natalità e il rapporto tra numero di cuccioli maschi e femmine rientrano nella norma. Inoltre, i topi sono cresciuti in salute e senza evidenziare problemi di fertilità, tanto da riuscire a loro volta a concepire una prole sana. Secondo i ricercatori, questo dimostra che i danni da radiazione accumulati durante il soggiorno sulla ISS sono stai in qualche modo riparati a seguito della fecondazione, in un momento non ancora identificato della fase embrionale. UN PUNTO DI INIZIO Wakayama ha dichiarato che, seppure in modo parziale, i risultati dell'esperimento attestano che "la genesi di una prole umana o animale partendo da spermatozoi conservati nello spazio è una possibilità, che potrebbe tornare utile quando arriverà l'era spaziale". Le informazioni a disposizioni degli scienziati sono ovviamente ancora incomplete: tra le altre cose, bisognerà ad esempio dimostrare cosa succede se anche la gestazione avviene nello spazio e qual è l'incidenza delle radiazioni spaziali sullo sviluppo dell'embrione.