Domenica 6 Ottobre 2024

Malati o assenteisti? Ecco la mappa dei certificati 'da un giorno'

Secondo i dati elaborati dall'Ufficio studi della Cgia riferiti al 2013, un'assenza per malattia su 4 (25,9 per cento) registrata dai dipendenti pubblici ha la durata di una giornata

Febbre, influenza termometro (Ansa)

Febbre, influenza termometro (Ansa)

Milano, 10 gennaio 2015 - Il pericolo che le assenze brevi nascondano forme più o meno velate di assenteismo è, almeno in alcune aree del Paese, quanto mai concreto, soprattutto nei casi in cui la malattia dura solo un giorno. 

Secondo i dati elaborati dall'Ufficio studi della Cgia riferiti al 2013, un'assenza per malattia su 4 (25,9 per cento) registrata dai dipendenti pubblici ha la durata di una giornata. Il dato è addirittura in crescita: + 5,9 per cento rispetto al 2012. La quota scende di oltre la metà (11,9 per cento) nel settore privato e rispetto all'anno precedente è diminuita dell'1 per cento. Per quanto concerne le assenze per malattia di durata compresa tra i 2 e i 3 giorni, invece, l'incidenza sul totale degli eventi sale al 36,1 per cento nel pubblico e al 31,2 per cento nel privato.  Alla luce di quanto accaduto per i vigili di Roma e in altre grandi città lo scorso 31 dicembre, l'attenzione della Cgia si è soffermata sulle assenze per malattia di un giorno, più facili da "programmare" da parte di chi ha deciso di comportarsi scorrettamente nei confronti del proprio datore di lavoro. 

IL 'CASO' SICILIA - A livello provinciale spicca la situazione della provincia di Palermo: tra i dipendenti pubblici il 42,6% del totale delle assenze dura un giorno, mentre nel settore privato l'incidenza scende al 27,8%. In questa particolare graduatoria, Palermo detiene il primato sia nel pubblico sia in quello privato.  Nel comparto pubblico, dopo lo score della provincia di Palermo, segnaliamo quello di Agrigento (38,4%), di Catania (35,6%) e di Trapani (34%). 

I VIRTUOSI - Chiudono la classifica Udine (14,2%), Belluno (12,8%) e Bolzano (10,5%). 

MAGLIE NERE - Complessivamente, la provincia che presenta la durata media di malattia più elevata nel pubblico impiego è Vibo Valentia, con 23,2 giorni di assenza all'anno. Nel settore privato, invece, dopo la "leadership" del capoluogo regionale siciliano, vanno segnalati i risultati di Catania (21,1%), di Roma (18,8%) e di Siracusa (18,5%).  I territori più virtuosi sono Vicenza e Udine (entrambe con il 5,5%), Ascoli Piceno (5,1%) e Vibo Valentia (2,6 per cento). Anche nel settore privato, la realtà provinciale che detiene il primato della durata media dell'assenza di malattia è situata in Calabria: si tratta della provincia di Reggio Calabria, con 53,4 giorni di assenza all'anno. 

IL PRIVATO SI AMMALA DI PIU' - A livello nazionale nel settore privato ci si ammala più che nel pubblico. Così come riscontrato nel 2012, anche nel 2013 il numero di giorni medi di malattia dei lavoratori dipendenti del settore privato (18,3) è stato superiore a quello dei dipendenti pubblici (17,1). Nel complesso, nel 2013 l'Inps ha ricevuto oltre 17.800.000 certificati medici: il 3,4% in più rispetto al 2012. Se nel settore privato l'aumento è stato dell'1,1%, nel comparto pubblico, invece, la crescita è stata del 9,2%.

LA LETTURA CGIA - "I dati - sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA - vanno letti con grande attenzione. Sarebbe ingiusto e sbagliato strumentalizzare i risultati che emergono da questa ricerca. Al netto dei casi limite che, a quanto sembra, si concentrano soprattutto in alcune aree del Paese, le imprese e anche la Pubblica amministrazione possono contare sull'affidabilità di maestranze che sono considerate tra le migliori al mondo. Detto ciò, è necessario colpire con maggiore determinazione i furbi, vale a dire coloro che, assentandosi ingiustificatamente, recano un danno all'azienda per cui lavorano e, nel caso dei dipendenti pubblici, anche alla collettività".