Roma, 15 febbraio 2016 - La chiamano biopsia liquidao test della saliva, potrebbe essere la soluzione indolore per scoprire i tumori in fase precoce, e difficili da raggiungere con l'endoscopia tradizionale, in organi come pancreas, polmone e prostata. I prelievi di saliva con il cotton fioc sono già utilizzati per indagini genetiche di paternità e varie applicazioni di studio del Dna. In campo oncologico, il test costerà forse meno di 20 euro e in 10 minuti promette di scovare frammenti del Dna tumorale e lanciare eventualmente l'allarme. Sappiamo che una diagnosi precoce permette di aggredire il cancro con margini di successo superiori, migliorando l'azione del chirurgo, in sala operatoria, e degli anticorpi monoclonali, in farmacologia.
A sviluppare uno studio originale in questo senso è David Wong, dell'Università di California a Los Angeles, che ha presentato il suo progetto di biopsia liquida da affiancare alle analisi del sangue e alle tradizionali indagini come ecografia, risonanza, scintigrafia e tomografia. Il test è talmente semplice che si può eseguire anche in farmacia o nell'ambulatorio del medico di famiglia, persino dal dentista o in erboristeria. Finora il test si è mostrato accurato nel riconoscere il sospetto tumore al polmone, come risorsa che si aggiunge alla Tac spirale, alla radiografia e alla broncoscopia, una sperimentazione in questo senso è in corso in Cina. Secondo il ricercatore l'ok dalla Food and drug administration potrebbe arrivare negli Stati Uniti nel giro di un paio d'anni, e successivamente approdare in Europa, sempre come esame su base molecolare per semplificare e velocizzare la diagnosi di cancro. Questa è però solo l'ultima, in ordine di tempo, tra le biopsie liquide allo studio. C'è ad esempio il Neurofarmagen, un test basato sul Dna, che aiuta a delineare una terapia su misura per pazienti con disturbi psichiatrici, dalla depressione alla sindrome bipolare, fino alle psicosi più impegnative come la schizofrenia.
Questo test è stato introdotto in Italia come forma di medicina personalizzata, cioè per accertare se un determinato psicofarmaco si sposa con il corredo genetico dell’individuo. Esiste infatti una variabilità individuale, non tutti i farmaci sono ugualmente efficaci, e occorre valutare caso per caso. Tornando all'oncologia di precisione, si segnala un progetto italiano Cancer-Id, dell'Istituto oncologico veneto (Iov), per la ricerca di marker tumorali, in collaborazione con Bayer HealthCare e Menarini Group. Sempre in casa Menarini, abbiamo annunciato ieri i passi avanti ottenuti con DepArray, la nuova tecnologia di Silicon Biosystems.
La partita è aperta su più fronti. Negli Usa le aziende biotech si sono scatenate nelle diagnosi molecolari, considerate il futuro della diagnostica in medicina, tanto da attirare gli interessi (e i capitali) di colossi industriali, che investono su questi progetti.