Roma, 18 febbraio 2016 - Google dalla parte di Apple. Sundar Pichai, ceo del colosso di Mountain View, sostiene la decisione presa dal Apple nel non fornire all'Fbi assistenza tecnica per ricavare informazioni utili dall'iPhone dell'attentatore della sparatoria di San Bernardino (California) avvenuta lo scorso 2 dicembre.
L'ESPERTA: COSì SI AGGIRA LA PROTEZIONE
Secondo Pichai chiedere alle compagnie di scardinare i codici di sicurezza dei cellulari per permettere all'Fbi di accedere ai dati costituirebbe un "precedente pericoloso". Già ieri Tim Cook, ceo della 'mela morsicata' aveva detto no alla richiesta dell'Fbi in quanto creerebbe un "precedente pericoloso".
1/5 Important post by @tim_cook. Forcing companies to enable hacking could compromise users’ privacy
— sundarpichai (@sundarpichai) 17 Febbraio 2016
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Anche l'ex analista della Cia, Edward Snowden si schiera a favore di Apple contro il governo degli Stati Uniti e l'Fbi in relazione all'ordine di un giudice federale che obbliga la compagnia a sbloccare il cellulare i-Phone di uno degli autori della sparatoria di san Bernardino in California, Syed Farook.
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