Ankara, 13 marzo 2016 - Domenica di terrore in due continenti. Mentre ancora è in corso l'attentato in Costa d'Avorio, con resort attaccati via mare, ad Ankara esplode un'autobomba: è una strage.
La potente deflagrazione è avvenuta nel quartiere di Kizilay intorno alle 18.30 (ora locale) quando la macchina con l'esplosivo si è schiantata contro un bus nei pressi di una fermata. Nell'area, centralissima e molto trafficata, si trovavano diversi altri mezzi, che hanno immediatamente preso fuoco (VIDEO). L'attacco ha causato almeno 37 morti dicono le istituzioni locali, di cui due kamikaze. 125 i feriti, distribuiti in 10 ospedali diversi.
IL CONTESTO - Il luogo dell'attentato si trova tra il parco Guven, molto frequentato, e il boulevard Ataturk, arteria centrale del traffico della capitale turca. A poca distanza, i ministeri della Giustizia e dell'Educazione e gli uffici del primo ministro Ahmet Davutoglu. La zona è stata evacuata poco dopo nel timore di una seconda esplosione. Solo due giorni fa, l'ambasciata americana ad Ankara aveva inviato un messaggio di allerta ai suoi cittadini.
I PRECEDENTI E LA PISTA CURDA - Ad Ankara è il terzo attentato suicida con decine di morti in 5 mesi. Lo scorso febbraio 17 febbraio, nello stesso quartiere di Kizilay, sono morte 29 persone. In quel caso si attribuì la responsabilità a un gruppo dissidente del PKK. Secondo fonti della sicurezza turca anche dietro all'azione di oggi ci sarebbero gli estremisti curdi.
FOTO / Ankara, strage in pieno centro
UPDATE: Video Footage Shows immediate aftermath of the explosion in The Turkish Capital Ankara, credit unknown pic.twitter.com/TSmgOp0mo6
— News_Executive (@News_Executive) 13 marzo 2016
Poco dopo l'esplosione il governo ha emesso un divieto di pubblicazione delle immagini, come spesso avviene in Turchia in caso di attacchi terroristici. Il premier Davutoglu ha subito convocato una riunione urgente di sicurezza nazionale con il Capo di Stato maggiore, mentre il presidente Recep Tayyip Erdogan, che si trovava a Istanbul, ha deciso di rientrare con urgenza nella capitale.
GOVERNO: SAPPIAMO CHI E' STATO - Erdogan si è limitato a poche parole scritte in un comunicato: "A seguito dell'instabilità nella regione, negli ultimi anni la Turchia è stata oggetto di attacchi terroristici" - scrive, senza indicare alcuna organizzazione specifica. Di fronte ad azioni che "minacciano l'integrità del nostro Paese proseguiremo la lotta al terrorismo con ancor più determinazione". Da parte sua, il ministro dell'interno Efkan Ala promette: il nome dell'attentatore sarà rivelato entro domani. Secondo il governo, i servizi di sicurezza turchi avrebbero già raccolto delle prove per individuare menti ed esecutori dell'attentato.